Anche i falsari abbandonano l’Euro

euro-coin Nel 2001 c’era una sensazione di benessere in tutta Europa, per il fatto che con la doppia circolazione ci fossero i cartelli che esponevano il simbolo dell’euro ovunque.

C’erano timori da parte di alcuni che preferivano il vecchio conio, ma altri, molto ottimisti, intravedevano nell’euro la moneta che avrebbe dominato e con la quale perfino il petrolio sarebbe stato scambiato.

Nelle banche c’era la fila per comprare lo ‘starter pack’: il kit con tutte i tagli in euro, per avere un idea di che forma avesse. Molti ancora adesso hanno lo ‘starter pack’ appeso al muro, come se fosse un capolavoro di arte moderna.

A chi si era già abituato a ragionare in euro e iniziava a dimenticare i calcoli nel vecchio conio, dispiacerebbe un po’ passare ad una valuta diversa. Purtroppo di questi tempi se ne sentono di ogni a proposito e sarà bene farsene una ragione. I falsari di euro lo stanno già facendo, tant’è che la bolla di contraffazione dell’euro è crollata.

La BCE nelle sue relazioni semestrali sulla contraffazione di banconote, denuncia un drastico calo di falsi rinvenuti. Dopo un periodo abbastanza costante fino al 2006, in cui vi era equilibrio tra la moneta originale e la presenza di euro falsi in circolazione, si assistette ad un’impennata del 70% nel 2009 di ritrovamenti di falsi.

Dopo il 2009 è avvenuta un’inversione di tendenza e una decrescita dei falsi intercettati, in parte dovuta al fatto che in piena crisi, probabilmente c’è stata disponibilità ad accettare e a mantenere in circolo valuta contraffatta, ma soprattutto per la perdita di fiducia che i falsari hanno avuto insieme ai mercati.

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Il calo di presenza di banconote false lo si è inizialmente registrato nei paesi periferici dell’area euro.

Sempre secondo le indagini della BCE, nella prima metà del 2012, la contraffazione ha subito un crollo del 44%.

Nel dettaglio abbiamo il peso percentuale di banconote ritirate seguendo le misure imposte dalla BCE: il 20 € rappresenta il 42% dei falsi, il 50 € il 34,5%. Il 97% dei falsi sono stati sequestrati in zona euro, il 2% in paesi europei non area euro e lo 0,5% in paesi extracomunitari. Il fatto che i falsari abbiano gettato la spugna, deve far riflettere più di ogni altra cosa, poiché il rischio di avere merce invendibile li ha portati a cercare altrove delle soluzioni.

Lo starter pack, per quanto molto comune, a breve potrebbe diventare un oggetto da collezione molto raro al pari di un capolavoro, vista la necessità di liquidità che ci sarà.

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Tratto da Business Insiders

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