Anche se il partito comunista dovesse fare ora un’inversione a U nella sua nuova politica di austerità, spiega la banca francese, potrebbe essere tardi. Modern Land (China) non è riuscita ad allungare un bond con scadenza il 25 ottobre. Titolo sospeso, obbligazione in caduta libera
di Elena Dal Maso
Mentre Evergrande è tornata alle contrattazioni, perdendo il 12,5% a 2,58 dollari di Hong Kong, sotto il peso di 305 miliardi di dollari di debiti e il mancato salvataggio di un cavaliere bianco, Amundi spiega che la Cina non riuscirà a centrare l’obiettivo di un pil in crescita dell’8% nel 2021. Secondo Monica Defend, responsabile globale della ricerca della banca francese, intervistata da Bloomberg Television, “il rallentamento avrà un effetto di ricaduta a livello globale”. L’economista ha spiegato che “qualsiasi allentamento ora o addirittura inversione a U nella politica del Paese potrebbe arrivare troppo tardi”.
Sul default in arrivo del colosso immobiliare Evergrande (sabato 23 ottobre scade il periodo di grazia sulla cedola del bond in dollari non pagato un mese prima), Defend ha aggiunto che “la situazione sta procedendo nella direzione che ci aspettavamo che è in gran parte guidata dalla politica”. Il piano a lungo termine di un’economia più equa, portato avanti dal presidente Xi Jinping, ha preso di mira, fra gli altri, il settore del mattone, in particolar modo i gruppi troppo indebitati per costruire seconde case o immobili di lusso che ora il governo non approva più.
Nel terzo trimestre dell’anno il prodotto interno lordo in Cina è cresciuto infatti del 4,9% sul 2020, in calo rispetto al 7,9% riportato nei tre mesi precedenti e rispetto a una previsione mediana del 5% in un sondaggio di Bloomberg su un panel di economisti. La frenata della crescita dipende anche dalla situazione immobiliare, che incide per il 28% circa del prodotto interno lordo della seconda maggiore economia al mondo.
Il governo centrale, dal canto suo, ritiene che il problema di Evergrande non avrà un impatto importante sull’industria o danneggerà la credibilità di tutte le società cinesi, ha detto oggi Liu Zhongrui, vicedirettore del dipartimento di statistica di China Banking and Insurance Regulatory Commission, durante un briefing a Pechino.
A parte Evergrande, altre società del mattone sono in difficoltà. Chinese Estates Holdings ha dichiarato che registrerà una perdita di 29 milioni di dollari nel suo anno fiscale in corso dalla vendita di obbligazioni emesse dallo sviluppatore immobiliare Kaisa Group Holdings. E non a caso Kaisa ha visto il suo bond dell’11,65% di giugno 2026 scendere di oltre l’8,5% a 28,8 centesimi.
Modern Land (China) ha spiegato di non essere riuscita a estendere la data di un’obbligazione in dollari in scadenza il 25 ottobre. Il gruppo prevede di coinvolgere un consulente finanziario per trovare una soluzione ai problemi di liquidità. Le azioni della società quotate a Hong Kong sono state sospese oggi dalle contrattazioni, mentre i bond sono crollati. Secondo il database Duration Finance, il prezzo dell’emissione all’11,95% di marzo 2024 è sceso di quasi il 20% sotto i 21 centesimi.
La decisione di Modern Land ha pesato sull’umore degli investitori, ha spiegato all’agenzia Reuters, Clarence Tam, gestore di portafoglio obbligazionario per conto di Avenue Asset Management a Hong Kong. “Il mercato è preoccupato che tutte le società con rating B sceglieranno di non pagare”. I timori degli investitori non si sono limitati al mercato offshore in dollari statunitensi, quello internazionale. Un’obbligazione di settembre 2023 del gruppo immobiliare Aoyuan Group Co ha perso, a Shanghai, il 10% a 88,65 yuan. (riproduzione riservata)
Da Milano Finanza
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