Avete mai affrontato in barca a vela un mare burrascoso?
Avete mai affrontato il buio di una notte tempestosa con la barra o il timone nelle mani, in un mare insidiato da rocce e scogli, con l’aggravante del fattore marea e a far continuamente su e giù dal pozzetto per controllare ed aggiornare il punto nave sulla carta, con il portolano sempre pronto in mano?
Traguardi di fari e di punti cospicui che si accendono all’orizzonte presi a mano con la bussola, senza plotter e satellite già andati in avaria. Puntini accesi nella notte che brillano e si spengono a ritmo regolare: uno, due bagliori e 10 secondi di buio….
Avete mai timonato nel ghiaccio degli spruzzi salati che schiaffeggiano la cerata, e la faccia? Chi ha affrontato il mare nella sua natura di selvaggia indomabile potenza può capire.
Gli altri possono solo immaginare; ma la cosa è ben differente. Ebbene, la natura scatenata è potente ed indomabile, bellissima e terribile. Ma anche alcune costruzioni umane quando si scatenano è impossibile resistergli.
Solo dopo, a buriana attenuata, si possono vedere galleggiare in mare le tracce dei naufragi di chi è stato imprevidente o solo sfortunato. Nell’economia si notano invece subito le chiusure delle fabbriche, opifici, negozi e botteghe ed il deperire e l’ingrigirsi delle città e dei borghi.
E c’è chi si domanda ancora, sbigottito: come e perché è avvenuto tutto questo?