Non è più una società privata. Pignoramenti solo in casi estremi. Nuovo portale internet. Meccanismo intelligente taglia-code e scambio di dati: tutte le novità.
Dal 1° luglio Equitalia non c’è più. Scompare (almeno formalmente) la società considerata il simbolo del Fisco vessatorio. Al suo posto arriva la nuova Agenzia delle Entrate-Riscossioni. Gli sportelli rimangono gli stessi, anche se cambiano il logo e i moduli per ogni tipo di pratica. Da subito viene introdotta una semplificazione: un nuovo meccanismo ”intelligente” taglia-code, che promette di ridurre drasticamente le attese e che dopo l’estate sarà affiancato da un’app per prenotare e accelerare le procedure allo sportello.
PIÙ CONTROLLO DAL MINISTERO DEL’ECONOMIA. Il nuovo soggetto è un ente pubblico, mentre Equitalia era una società privata. Si stringe quindi il controllo del ministero dell’Economia, ma soprattutto si stringono i rapporti con l’Agenzia delle Entrate, che prima deteneva il 51% della società e ora vede un’identificazione tra il suo direttore e il presidente della nuova Agenzia, della quale nomina anche il comitato di gestione.
CODICE A BARRE PER EVITARE LE CODE. Il taglia-code sarà un sistema digitale, in grado di ridurre i tempi di attesa consentendo subito al contribuente di essere riconosciuto allo sportello tramite un codice a barre, lo stesso della tessera sanitaria. Con l’app in arrivo dopo l’estate, inoltre, si potrà visualizzare la situazione delle attese, scegliere l’orario e la giornata desiderata: al momento dell’arrivo il cittadino sarà riconosciuto tramite un lettore e potrà accedere allo sportello senza fare la fila.
Gli uffici, come detto, non cambiano, e nemmeno i dipendenti. Ci sarà invece un nuovo logo, anche nei moduli. E da subito cambierà anche il portale web, che dovrebbe diventare un vero sportello virtuale. È questo un punto su cui il numero uno della nuova Agenzia, Ernesto Maria Ruffini, da poco insediato anche ai vertici delle Entrate, ha scommesso molto.
LA VERA NOVITÀ È LO SCAMBIO DI DATI. Ma la vera novità non si vede. Riguarda lo scambio di dati tra Agenzia delle Entrate e nuova Agenzia Riscossione. Migliorerà l’efficienza della riscossione, anche a vantaggio dei contribuenti. Ad esempio per i pignoramenti: saranno mirati, evitando di bloccare tutti i conti di chi non ha pagato, ma solo quelli necessari.
IL BILANCIO (NEGATIVO) DEI PIGNORAMENTI. Finora questo tipo di attività (Equitalia effettua circa 170 mila pignoramenti l’anno) non ha avuto particolare successo. Anzi, l’80% dei pignoramenti sui conti correnti non è andato a buon fine. Le nuove direttive punteranno a restringere i pignoramenti dei conti bancari (che già oggi per valori inferiori a mille euro seguono procedure particolari) solo quando Entrate-Riscossione si troverà davanti a un caso di evasione dolosa, e solo per importi di un certo livello.
ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE DA COMPLETARE. Difficile dire se questo basterà a cambiare il rapporto tra i cittadini e la nuova Agenzia, archiviando una storia fatta di cartelle pazze, attentati, proteste e polemiche politiche. C’è ancora qualche ostacolo da superare, come il passaggio dei dipendenti al settore pubblico, sul quale pende un ricorso al Consiglio di Stato che sarà esaminato il prossimo 27 luglio. Poi, tra i principali impegni di Ruffini, deus ex machina di questa trasformazione, la necessità di completare la rottamazione delle cartelle e la voluntary disclosure bis. Dovranno garantire risorse importanti per i conti pubblici. E anche questo appuntamento è vicinissimo, a fine luglio.
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