Di ritorno dal lavoro, prigioniero nella solita giungla di traffico sulla statale, mi sono fermato da un benzinaio. Stanco e sovrappensiero avevo accostato dalla pompa self-service della Blu super. Il benzinaio mi ha fatto notare che la verde era più avanti. La maggioranza dei benzinai se ne sarebbe infischiata e io avrei speso di più; oltretutto per quel che ne sapeva lui, magari volevo fare la Blu super per davvero. Poi mentre facevo il pieno, lui mi ha lavato il vetro. E ha scambiato due chiacchiere. Sembra poco, ma già questo va oltre l’ordinario dei benzinai in cui solitamente m’imbatto.
Quando sono ripartito ho notato che si è messo ad annaffiare delle piantine fiorite che aveva piantato nell’aiuoletta spartitraffico che lo separa dalla strada. A che serve mettere piante e fiori lì, mi sono chiesto? Con tutto quello smog deve essere un disastro. E poi che vantaggio gli dà? Non è che gli avventori sono più attirati dalla sua pompa per due piantine. E non credo gli rendano la veduta molto migliore. Sono soldi buttati e non c’è alcun vantaggio. Poi ho capito. Non c’è bisogno di un vantaggio. Stava solo cercando di fare il suo mestiere al meglio possibile.
E in questi tempi turbolenti e di crisi – economica e sociale – proteste, accuse e rivendicazioni, mi ha riportato alla mente le parole di Giovanni Falcone: “perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell’esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell’amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il suo dovere.”
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