Le statistiche dicono che le famiglie italiane sono risparmiatrici, in quanto, oltre alla casa di proprietà, possiedono spesso ( o possedevano, prima delle ultime crisi bancarie tristemente note) un discreto gruzzolo di risparmi, più alto che in altri Paesi, in cui l’economia sembra essere meno alle corde. Per tale motivo e data l’alta disoccupazione giovanile, non capisco come mai i genitori dei ragazzi italiani, dopo il conseguimento del diploma, o di una laurea sovente inutile, non regalino per il successo scolastico dei propri rampolli, un bel bar da gestire, o quantomeno li aiutino economicamente a rilevare tale attività. Sì, perché ormai moltissimi bar, sia nelle città che nei paesi, nei centri storici, piuttosto che nelle periferie, sono in mano da anni a intraprendenti giovani cinesi. E pensare che gestire un bar ( oppure una tabaccheria) vuol proprio dire intraprendere: si spazia dalla scelta del collaboratore, all’imparare una professionalità che richiede abilità non semplici, dal saper gestire colazioni, happy hours, momenti di intrattenimento ,saper fare buoni caffè, cappuccini( sarebbe un’arte tutta italiana), cocktail, da quelli italiani fino ai più esotici, stabilire prezzi convenienti, costi di gestione e via discorrendo. Perchè se gestiti bene e nei posti giusti, i nostri bar, nonostante l’affollamento, riescono ancora a rendere qualcosa, grazie all’abitudine italiana di non saper rinunciare ad una visita giornaliera da parte del cliente, vuoi per leggere un giornale, incontrare un amico, festeggiare in compagnia una serata particolare. Quindi, professione creativa e assai dignitosa anche per neolaureati in filosofia, lettere, psicologia, sociologia, giornalismo e altro ancora. Certo gli orari sono impegnativi, la mattina ci si alza di buon’ ora e la sera si è gli ultimi a chiudere, poi se si ha tanta volontà, ci sono anche i festivi da coprire, si deve stare molto in piedi e non comodamente seduti dietro una scrivania, ma quando si è giovani, si ha la forza fisica di affrontare tutto ciò. Perchè allora lasciare il lavoro in mano a tanti coetanei cinesi e piangersi addosso perché in Italia non ci sono opportunità? E’ vero per il posto fisso e ben remunerato, ma chi vuole intraprendere, forse qualcosa trova anche qui, basta cambiare la mentalità, munirsi di tanta buona volontà, mettere nel conto qualche errore e fallimento e soprattutto non sentirsi sminuiti perché si ha in tasca una laurea. Fatte le debite eccezioni, buona solo ad essere incorniciata e appesa alla parete del salotto.
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