The Guardian su FMI e Grecia: mostruoso fallimento istituzionale

barboneThe Guardian sul pasticcio dell’austerità in Grecia e sullo scarica barile tra FMI ed organi europei, raccomanda la pubblicazione degli studi sulla gestione delle crisi anche negli altri paesi.

Come dimostra lo scarica barile di questo fine settimana tra la Commissione europea e il FMI, la troika è disfunzionale nel 2013 come lo era nel 2010.

In un capitolo del loro nuovo libro, The Body Economic , gli accademici David Stuckler e Sanjay Basu calcolano il peso dell’austerità sulla salute degli ordinari cittadini Greci. La loro valutazione fa riflettere: una epidemia di HIV; i medici che non possono permettersi guanti, camici e salviette, e una spirale di suicidi.

La scorsa settimana il Fondo monetario internazionale ha ammesso di essere stato troppo ottimista sulle devastazioni che l’austerità avrebbe provocato in Grecia – e che alcune delle misure imposte ad Atene in cambio dei suoi prestiti di emergenza erano sbagliate. Detto brutalmente, non ci sarebbe stato bisogno di una crisi sociale così devastante come quella registrata da Stuckler e Basu, e di un numero così alto di morti.

Guardando al primo dei tre pacchetti di austerità imposti alla Grecia dal FMI e dall’Europa, il rapporto ammette che l’ottimismo della troika su come l’economia avrebbe reagito all’austerità era disastrosamente sbagliato. Era previsto che il reddito annuo della Grecia, il suo PIL, lo scorso anno sarebbe calato solo del 5,5% rispetto al livello del 2009; la realtà è stata di un calo di più di tre volte tanto. La disoccupazione nel 2012 era prevista al 15% della forza lavoro, ma si è rivelata essere il 25%. In una crisi epocale, i greci non avrebbero potuto evitare dei problemi a livello economico e sociale – ma le politiche loro imposte hanno accresciuto la sofferenza. La troika ha sottovalutato l’impatto che i tagli e gli aumenti di pressione fiscale avrebbero avuto sull’economia; non è riuscita a prevedere il conseguente crollo di fiducia delle imprese, e l’ulteriore collasso dei prestiti erogati dalle banche greche.

All’inizio della crisi, questo giornale ha sostenuto una rapida ristrutturazione o anche default sul debito dovuto dallo Stato greco, combinato con delle misure volte a isolare le banche europee dalle onde d’urto che ne sarebbero immediatamente seguite. Invece, alla Grecia sono stati prestati dei soldi per continuare a ripagare gli interessi sui suoi titoli di debito alle banche e agli hedge fund, anche se il suo popolo moriva di fame. Ora il Fondo ammette che sarebbe stato meglio procedere a una precoce ristrutturazione del debito – ma dice che “questo era stato escluso” da funzionari e politici dell’eurozona non all’altezza del compito di gestire la crisi. Come illustra il gioco di scarica barile di questo fine settimana tra la Commissione europea e il Fondo, la troika è disfunzionale nel 2013 come lo era nel 2010. Nel frattempo, la Grecia continua nel suo percorso di austerità, per il quale la sua ricompensa è il sesto anno consecutivo di recessione.

E’ ora che la troika impari alcune lezioni dalla débacle greca. In primo luogo, deve essere stabilita una più chiara divisione dei ruoli tra l’Europa e il Fondo. In secondo luogo, il FMI dovrebbe pubblicare delle valutazioni su come sono state gestite le altre crisi del debito dell’eurozona. In terzo luogo, è il momento che il Fondo concepisca un processo legittimo attraverso il quale i paesi possano dichiarare default. Infine, il gruppo dell’euro ha bisogno di invertire la sua politica di austerità e di incoraggiare misure di stimolo fiscale. Il pasticcio fatto in Grecia non si dovrà mai ripetere.

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