Tarsu. Aumento programmato e forse rimandato. Mica bruscolini, 30% in più. E nessuno dice niente. E li capisco.
I politici nazionali hanno fatto blocco per affermare che con 170 “termovalorizzatori”(=inceneritori) avremmo risolto il problema.
I politici locali si sono immediatamente accodati. Peccato che:
– Lo smaltimento per combustione sia il più costoso (centinaia di relazioni in Italia e all’estero, ma la stampa, tutta la stampa, muta)
– Il costo vero di un inceneritore non arriva al 60% del prezzo di vendita, il resto serve per le “mance” ed è per questo che gli inceneritori li vendono società estere, per meglio “distribuire” la differenza.
Queste due cose non le dico io, ma sono verificabili su Wikipedia alla voce : gestione dei rifiuti.
Da cui si evince che : siamo passati dalla filosofia della discarica a quella della combustione, tutti e due sistemi, scientificamente sbagliati (lo dicono gli altri paesi, leggendo la tabellina) e fortemente indagati (lo dice la magistratura italiana). Ma noi amiamo i mascelloni e quindi tireremo diritto. Informarsi no, cercare competenze e conoscenze, nemmeno morti.
Eppure in Italia non solo ci sono competenze d’avanguardia, ma anche impianti d’eccellenza. Ma sono di privati (o almeno così nascono) e non sono mai stati replicati, se non marginalmente dal pubblico. Faccio un esempio : in Italia, nel bergamasco (do indicazioni generiche, perché non ho contattato il proprietario) c’è il più grande impianto di trattamento dell’umido in Europa. Produce energia elettrica da biogas, compost di qualità e separa la plastica. Tratta circa 170.000 tonnellate di frazione umida all’anno e ha un bilancio invidiabile. Funziona a pieno regime da 5 anni. L’anno visitato decine di amministratori (quando vennero quelli del comune di Napoli, sindachessa in testa, chi illustrava l’impianto usò il megafono – erano più di venti). Chi l’ha costruito si propone anche come costruttore di impianti. Ma richieste sino ad oggi zero.
Si sente dire (Torino) che le grandi città avrebbero un costo di raccolta onerosissimo, ed è per questo che si preferisce la combustione. Non so, negli USA molte città preferiscono l’altra strada e non mi risulta che là siano famosi per non guardare i costi.
No il problema è questa classe politica, tutta, locale e nazionale. Troppo abituati a rimandare le decisioni, a favorire gli amici, a scaricare le responsabilità su altri. Per esempio sentivo Del Rio parlare di Tarsu, è il sindaco della città dove risiedo (RE) e dove 8 anni fa avevo proposto di aumentare la differenziata per rendere meno schifosa la situazione di Poiatica (discarica con gabbiani), e di affiancare al sistema di compostaggio di allora (obsoleto) un digestore anaerobico. Fui ricevuto dall’assessore provinciale (e allora invece del sindaco, dovrei parlare della presidente sig.ra Masini) preposto che disse che non c’era interesse per una soluzione di quel genere. Peccato che sarebbe stato fatto con un finanziamento privato e gestito da una società mista.
Ora Reggio Emilia ha scoperto l’araba fenice (a Barcellona, chissà perché all’estero?) e diventerà un comune virtuoso, ma con calma, tanta calma e qualche “necessario ritocco” alla Tarsu. Non ho votato Grillo, ma non è necessario per mandarli a casa.
A proposito di mandare a casa, il TFR dei dipendenti pubblici è congelato, e allora perché dovremmo pagare immediatamente i soldi per il reinserimento degli ex parlamentari. Sono milioni. Mi pare che a un parlamento non distratto un’opportuna leggina potrebbe scappare.
Devi accedere per postare un commento.