Tanta fatica per niente

 Parlo di me: tanti libri, tanta applicazione, tante speranze per poi arrivare ad una constatazione che avevo imparato in seconda media: homo homini lupus. Ovvero da sempre, e forse per sempre, la storia dell’uomo sarà una storia di violenza e sopraffazione. A volte è sembrato aprirsi uno spiraglio, vedere qualche miglioramento, ma erano, momenti, illusioni, disegni fatti sul bagnasciuga. Certo abbiamo fatto progressi incredibili, siamo alla soglia di un mondo in cui lavoreranno solo i robots e noi non faremo niente. Col cavolo, leggetevi Asimov (io robot) e scoprirete che, nonostante le buone intenzioni, avremo avvelenato anche le intelligenze artificiali. Sono amaro, ma non lo sono  io lo è il mondo. In Italia, dopo la vittoria dei “populisti”, sembrava che ci fossimo levati dai piedi, o almeno che avessimo dimezzato, i trafficoni, i corruttori, che avessimo, per necessità di essere neo eletti, persone con una dignità, che, guardavano al bene collettivo e per la verità segnali ce ne erano stati. Conte non era lo scendiletto di nessuno e altri avevano avuto parole di saggezza, ma basta uno, un riottoso, un vecchio nello spirito con la forza della gioventù, per avvelenare i pozzi. Con i migranti avevamo mostrato agli altri che eravamo stufi di sentirci soli, i nostri partners sembravano averla capita, ma a quell’uno non bastava e allora altro odio, altri schizzi di merda. Era venuto il tempo dei Sinti e dei Rom. Che in Italia sono 30.000. ma bastava per montare uno psicodramma nazifascista, certo molti sono fastidiosi, inopportuni, ladri, ma restano sempre e solo 30.000. Qualsiasi organizzazione mafiosa ( e noi ne abbiamo 4 autoctone- mafia, camorra, ndrangheta e sacra corona unita- più quelle di importazione: mafia cinese, mafia russa, mafia albanese, ecc…) conta più adepti dei “maledetti” zingari e ognuna fa danni enormemente incomparabili. Poi dovremmo aggiungere i partiti, o meglio le strutture deviate dei partiti, che sono idrovore di corruzione, ma niente ha attirato l’attenzione dell’avvelenatore, che non si ferma solo al suo ministero, ma detta l’agenda su tutto. Ora tocca ai vaccini, poi qualcos’altro che gli porterà ancora biada nella greppia. Perchè la sintesi è sempre la stessa: non si vuole risolvere problemi, si vuole acchiappare voti, essere in pole position per le elezioni prossime venture, in cui il nostro (scusatemi, ma vorrei dire il vostro o il loro) si alleerà con i vecchi compagni di strada, i ladri da sempre, i violenti da sempre, quelli fuori della nostra storia repubblicana da sempre. Perchè la forza è il suo motore, o meglio la violenza, quella verbale e non soltanto. Ultima notazione in merito, ultimissima è stata la polemica con Saviano e la “velata” minaccia di ritirargli la scorta. Due cose vi voglio ricordare: la prima è che non la ritira a Berlusconi, anche se è un condannato. La seconda è che Scajola (sì quello della casa pagata a sua insaputa e ora nuovamente in sella) l’aveva tolta a Biagi, che poi fu sparato dalle nuove brigate rosse. Lui poi si dimise e fu tutto un peana di quanto Biagi fosse bravo buono e bello: anche se i contratti che aveva promosso e “inventato” ora sono largamente esecrati. No, noi dalla storia non impariamo mai niente. Ieri Garibaldi era un eroe con statue su tutte le piazze d’Italia, oggi molti lo considerano un brigante. Sino al ’45 Almirante era un fucilatore e un antisemita attivo. Nel ’48 la DC lo ripulì e gli permise di avere un partito in Italia e oggi vogliono intitolargli una strada e io ho letto tanto per capire quello che mi avevano detto quando avevo 12 anni. Concorderete con me se dico che sono duro di comprendonio.

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