Sarà che la crisi dei debiti sovrani le ha messe in difficoltà, sarà che dopo gli spot del Governo sull’uso del contante gli italiani hanno iniziato ad usare le carte di credito per non fare la figura dei disonesti, per la verità è sempre più difficile andare in banca e trovarci un ladro.
Nell’anno 2011 le rapine in banca sono crollate del 22%; solo 1.100 rapine per un “incasso” di 25 milioni di euro; un crollo verticale del 25,8% in meno rispetto all’anno precedente.
Insomma, un mestiere, potremmo ben affermare, che sta scomparendo e per il quale ci sentiamo di fare un accorato appello alle autorità per la preservazione della razza in via d’estinzione.
Ma anche dall’altra parte non si scherza; scandali di qua, bufere di là, ammanchi a sinistra, truffe a destra con i banchieri che scappano dai loro lauti emolumenti e se ne vanno fare i politici. La crisi si sente meno al nord, dove la ricca (di banche) Lombardia mantiene la palma di regione più amata dai ladri con un calo solo del 19% (245 “lavori”).
Caso a parte è Napoli, dove nessuno sa spiegare il -40% da record registrato l’anno scorso, forse San Gennaro o forse l’effetto De Magistris, non si sa bene. “Si dice che l’occasione fa l’uomo ladro, ma anche per la donna non ci metterei la mano sul fuoco” diceva in “Totò terzo uomo”, il nostro più amato cittadino napoletano.
E veniamo alle note dolenti; in Molise purtroppo solo 4 rapine in tutto, e siamo già nell’emergenza, anzi potremmo parlare di estinzione della specie. E’ pur vero che c’è stato un aumento; anno su anno siamo passati da 3 a 4, purtroppo gli sforzi delle autorità sono stati vani e non si è riusciti a ripopolare la razza che si avvia verso un triste destino.
Insomma, un calo verticale degno del miglior grafico della borsa italiana; dalle 3000 e passa rapine del 2007 è stata una vera e propria strage per i delinquenti di casa nostra, costretti a riciclarsi in attività meno nobili per sbarcare il lunario.
Magra consolazione è per noi attaccarci alle parole di Arthur Schnitzler: “puoi impedire a un uomo di rubare, ma non di essere un ladro”.