Secondo la Gabanelli, regina della trasmissione Report, Moncler ha spostato la produzione dei suoi notissimi piumini nei paesi dell’Est, dove un capo venduto a 1500 euro, ne costa poche decine. Come se non bastasse, le oche vengono spiumate vive, senza anestesia e particolari riguardi, anziché essere pettinate, come i conigli d’angora. La spiumatura violenta ha scatenato i mercati finanziari, che hanno spennato il titolo Moncler, facendogli perdere 140 milioni di euro di quotazione e fatto uscire dai gangheri il patron Ricci, che ha querelato la Gabanelli e Report, dicendo che le oche non erano le sue. Interrogate in merito, le volatili hanno starnazzato in maniera incomprensibile.
Ricci è particolarmente offeso perché aveva ricevuto il premio Leopolda come imprenditore renziano, una certificazione di nobiltà d’animo, eco compatibilità e assenza di avidità. Ora, se le oche non parleranno, sarà difficile stabilire chi ha ragione nella guerra della piuma, certo è che Moncler ha trasferito la produzione dal napoletano, all’Est Europa per risparmiare circa 30 euro a capo, almeno a sentire i precedenti produttori. Ricci non sarà avido, ma certo molto parsimonioso. Forse bisognerà cambiare i criteri del premio Leopolda, assegnato quest’anno al patron di Prada, prima che si scopra che gli animali vengono scuoiati vivi, con l’eccezione dei coccodrilli e che la produzione avviene in Paesi lontani.
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