Privi di organizzazione e competenza

images Un’organizzazione efficiente, in qualsiasi campo, è fatta da una base competente, una dirigenza decisionale e da un capo onesto. Poi se ci sono idee innovative, o addirittura genialità, meglio ancora. Adesso confrontiamo quanto ho detto con chi ha governato la tragedia del maltempo di questi giorni e del passato. Di piani efficienti per prevenire o almeno alleviare le conseguenze del maltempo, non se ne sono visti molti. Piani generici, studi geologici compiacenti e soprattutto un costante ricorrere alle medie annuali, stagionali, ecc.. Ora si sa, le medie sono quelle cose per cui tutti mangiano statisticamente mezzo pollo, anche chi nella realtà il pollo non lo vede mai. Si dovrebbe ragionare di scarto quadratico, di devianza statistica, di quelle cose di cui sono molto pratici quelli che lavorano nella finanza, ma là le raccomandazioni non contano, nella pubblica amministrazione molto.

Passando alla dirigenza le cose vanno ancora peggio, perché non solo la regola aurea da noi è “chi non fa, non falla”, ma ci sono centomila leggi, decreti, regolamenti, per cui, se per avventura o sbadataggine politica, c’è un manager capace e non pavido, pure così per fare qualcosa ci vogliono decenni. E poi l’apoteosi. Capi onesti. Nessun commento, visto che almeno un terzo dei politici regionali sono indagati e gli altri in attesa di esserlo o già condannati (il patteggiamento è una CONDANNA). Questo spiega non solo perché le cose sono andate male, ma anche perché continueranno e le prossime piogge non sono poi così lontane, almeno stando al meteo. Ora piangiamo per il miliardo di danni stimato, e per la verità stimato al ribasso, ma a nessuno è venuto in mente di introdurre una leggina per cui chi decide, chi avvalla, chi assegna appalti e opere non conformemente, potrebbe essere condannato per strage o tentata tale, visto che i morti ci sono e che potenzialmente potevano essere molti di più.

Anche una leggina per cui concussori e concussi sono oggettivamente assimilati ad associazione a delinquere, perché non è importante che siano in due, avendo poi oggettive responsabilità sia chi manda i soldi (consiglio di amministrazione) che chi accetta di “derogare” (tecnici). Tutto questo eliminerebbe il patteggiamento, farebbe finire la gente in galera e non si vedrebbero più quelle facce stranite e contrite per una settimana, per poi ritrovarli a soloneggiare in TV, per cui capita di vedere uomini del calibro di Martelli (che sputtanò Craxi e che poi Silvio mandò a rappresentarci in Europa) o come De Michelis, l’onto di antica memoria, ora con il capello corto e con meno ore di discoteca alle spalle, di quando era il nostro Ministro degli Esteri.

Ma qui niente e nessuno cambia e le nostre speranze sono sempre frustrate. Vi ricordate di quando si voleva Di Pietro Presidente della Repubblica? O di quando mezza Italia adorava il “disceso in campo? O quante speranze furono riposte nell’arrivo dei professori? O nel castigamatti vaffanculista? O nel fiorentino veloce? Specchietti per le allodole di un potere che da noi si basa sull’ignoranza e sulla poca voglia che tutti abbiamo di fare una buona squadra. Perché a noi, in fondo, di fare fatica, di darci competenze e soprattutto di riconoscerle a chi ne ha più di noi, non frega più di tanto, siamo quelli che vogliamo tutto subito e l’unica cosa che otteniamo sono fregature. Solenni fregature.

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