A sentire i petenti ufficiali (sindacato e associazioni di categoria), creare posti di lavoro vuol dire fare capannoni, metterci dentro macchine, allacciare la corrente e il più è fatto. Di chi parla così una cosa è certa: NON HA MAI LAVORATO.
Creare posti di lavoro vuol dire individuare un prodotto, fare un business plan, trovare i fondi, sincerarsi sul mercato della quantità vendibile, a che prezzo, in che aree, riverificare se la quadra dei conti sta in piedi e poi si comincia, magari dandosi una strategia di ingresso e soprattutto senza il fiato corto (tutti quelli che hanno lavorato investendo, sanno che il primo anno è in rosso, se non hai fieno in cascina, sei morto).
Di tutto questo non trovo traccia nei dibattiti a cui partecipano fior di industriali, superprofessori elargitori di master in Business e in consulting, nonché in administration. Forse non ne parlano per non farci scoppiare la testa, ma allora, e loro sanno che il tempo è denaro, perché non se ne stanno a casa (a far soldi) piuttosto che perdere tempo in approssimazioni inutili. Non solo. Pochi giorni fa ho scoperto che una grossa ditta di consulting sta per potenziare l’ufficio di Milano (si parla di 100 assunzioni), questo vuol dire che spazio nel settore ce n’è. Bene, perché l’esimio onorevole professor Monti, non si sporca con il lavoro e invece di dare Master in consulting non crea, con i professori che insegnano ai master, una ditta per piazzare quelli che lui e i suoi collaboratori hanno titolato ? Mi piacerebbe che qualcuno glielo chiedesse, magari gli manderò una mail o gli cinguetterò sommessamente, ma temo che sarà lettera morta. Per questo l’Italia non decolla, troppi che non sanno fare prendono decisioni e se poi c’è qualcuno, che per titoli, saprebbe fare, preferisce insegnare come fare, piuttosto che fare. Come dicevano : fate come dico, non come faccio. Anche perché siccome lo faccio io e guadagno un pacco di soldi, rischio che voi mi portiate via il posto e io resto con il sedere per terra.
Per essere però politically correct, anche degli altri, i sindacati, devo dire. Auspicano sempre che qualche fondo pensionistico americano o qualche fondo sovrano venga ad investire in Italia, non ho mai capito perché, visto che i fondi pensione li hanno anche loro, non passano direttamente all’azione, sarebbero posti di lavoro, potrebbero trattare molto più facilmente col governo centrale e i governi locali. Ma anche da quella parte, un silenzio assordante.
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