Premessa : io contro i sindacati e i patronati non ho niente, ma contro quelli italiani molte volte ho scritto negativamete. Ora una semplice domanda : chi comanda all’INPS ?
Fine della premessa.
Lo ripeto, contro i patronati non ho niente, ma se fanno un lavoro che deve fare lo Stato (nella fattispecie l’INPS) o li assume lo Stato (licenziando l’equivalente di dipendenti INPS che non fanno quello che dovrebbero, ma si limitano ad indirizzarti ai patronati), o lo stato fa lavorare i suoi dipendenti e i sindacati vedranno cosa ne possono fare. Se poi nel patronato ci sono competenze vere, la soluzione è semplice: una bella cooperativa( o spa con azioni a chi lavora e dirigenza interna ai suddetti lavoratori) e via sul mercato, a far valere competenze e capacità. Portare invece tessere al sindacato e poi pretendere che lo Stato, in qualche forma paghi, è esattamente come per il finanziamento pubblico dei partiti. Che nessuno vuole e che già ha fatto troppi trasformismi per pagare poi pensioni d’oro e stipendi strani con liquidazioni folli, nelle municipalizzate ad esempio, dove politici trombati e sindacalisti accomodati fanno la fila.
Ora veniamo ai sindacati. Guardate queste date del 2014 : 12/12, 14/11, 24/10, poi nel 2013 15/11 e 18/10. Vi viene in mente qualcosa ? Niente ? Vi do una mano: sono tutti venerdì e sono tutti gli scioperi generali. Ora, ad investire, gli stranieri non vengono perché le regole non sono certe e l’applicazione della legge, oltre che incerta, ha tempi infiniti. Ma che poi gli scioperi si facciano tutti di venerdì o lunedì (15/11/2012), questo gli dice che gli italiani hanno voglia di ponti e settimana corta, di non lavorare, insomma. Per la verità non glielo dicono i lavoratori, ma i loro rappresentanti, gli stessi che tuonano contro la mancanza del lavoro e che poi per far vedere ampie adesioni ti piazzano attaccato al week end la protesta. Così se non avranno paga per lo sciopero i lavoratori potranno almeno godere di tempo libero. Non approfitteranno per fare cose che hanno a che fare con il pubblico, perché questo sarà in sciopero naturalmente e allora per pagare, fare carte d’identità o passaporti, si dovranno prendere giornate di permesso non retribuito, perché anche questo fanno i nostri rappresentanti: sciopero di pubblico e privato SEMPRE rigorosamente insieme, così il numero dei partecipanti sarà almeno dignitoso. Tutto seguendo le più spietate regole dell’aborrito mercato. Che puntualmente condanneranno sulla pubblica piazza. A proposito di predicare e razzolare, hanno poi chiesto l’abolizione della pensione integrativa percepita per lavoro sindacale che si va a sommare a quella per il lavoro fatto o maturato con il distacco ? Oppure sperano che tutti se ne siano dimenticati, che se vanno in pensione con quarant’anni di lavoro di cui 20 in distacco sindacale, prendono un’ulteriore “pensioncina” di 1000-1500 euro al mese. E poi manca ancora la risposta alla famigerata autocertificazione che ascriveva de facto anni di lavoro sindacale come aventi diritto ai fini pensionistici. Del primo caso ne hanno parlato le Iene e poi nessuno, del secondo un grillino che ne ha fatto oggetto di interrogazione parlamentare. Ma tutto tace e il mondo si dà pace. E la Troika è alle porte. Chissà allora che faranno i tutori dei nostri destini. Alcuni vorranno godersi la maturata (aurea) pensione, altri scenderanno in lizza (per buon gusto non dirò in campo) e gli auguro di vincere, così almeno per una volta dovranno prendere decisioni e impareranno, forse, “quanto sa di sal lo pane altrui”. O forse no, faranno blocco con Salvini e Grillo e usciranno dall’euro, raddoppiando il debito pubblico ( i BTP andranno al 10-15%) e dimezzando il potere di acquisto degli stipendi. Se non ci credete, fatevi due conti e quando qualcuno dice che con la lira, svalutando, ritorneremo concorrenziali, sta dicendo che la benzina e di tutto quello che compriamo importandolo, costeranno di più.
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