Marchionne Ha salvato la Fiat o gli agnelli?

 Pace all’anima sua. Così si diceva una volta. Oggi, appena la vita di qualche noto è sospesa ad un filo cominciano i coccodrilli, che si chiamano così perchè certificano lacrime false. Su internet si sono scatenati in millanta per accusare chi non ha saputo salvare la FIAT, ma ha incassato bei soldini, non tassati in Italia perchè residente svizzero e poi lo scandalo di aver portato la sede legale del gruppo in Olanda e a Londra (sempre per sfuggire l’italico fisco): tutto vero con qualche ma e qualche se. Primo ma: si dice non ha salvato la FIAT, se non l’ha salvata in 5 anni ci ha pompato dentro 5/6 miliardi di euro. Poi è vero che i dipendenti sono passati da 120.000 a 29.000,in Italia questo è un metro reale di misura? Se sì qualcuno mi spiega perchè i capi dei sindacati sono gli stessi, anche se gli iscritti sono calati nella stessa proporzione? Con l’aggravante che gli iscritti al sindacato sono per lo più pensionati che si iscrivono per le agevolazioni dei servizi dei CAF. Inoltre qualcuno ha misurato gli indici di produttività degli stabilimenti “caldi” (Pomigliano d’Arco e Termini Imerese)? Io no, ma se devo dare retta ai miei amici piemontesi, qual cosetta da ridire ci sarebbe: ma è poi vero che lo stato italiano ha regalato i suddetti impianti alla FIAT? Se è così ci si dovrebbe rifare contro i “regalatori” se ancora vale il detto: a caval donato non si guarda in bocca. Tutti poi ora ricordano i millanta favori fatti da tutti i governi alla genia Agnelli. Anche gli adoratori di Obama, che le sue aziende automobilistiche le avrà anche svendute, ma qualcosina ha pure incassato, visto che Marchionne ha reso il prestito fatto dallo stato americano all’FCA per comprare la Chrysler. Quindi questo signore che in Italia è stato più giudicato per il suo abbigliamento che per quello che ha fatto, per la laurea in filosofia o per il Master in economia, questo signore è stato un diavolo o un angelo? A chi rivendica l’una o l’altra categoria ricordo che i diavoli nascono angeli e quindi in linea di principio non c’è nessuna differenza sostanziale, la differenza è tutta nell’arbitrio di chi è restato fedele e di chi si è ribellato e siamo al libero arbitrio.  La verità è che Marchionne è stato un vero manager, che non risponde ad un paese, ma ad un consiglio di amministrazione e che quindi persegue un fine che il consiglio medesimo gli indica. Forse lui avrebbe voluto “padroni” diversi, meno esosi, meno legati agli utili societari, a causa dei debiti, che li fanno campare alla grandissima e poco attenti al futuro aziendale e forse per questo era già stato (da un paio d’anni) annunciato il divorzio tra lui e l’azienda. O forse entro il 2019 (anno previsto per il distacco) avrebbe portato a termine l’ultimo compito: azzerare i debiti per la vendita di FCA. Perchè la vecchia FIAT di manager veri e grandi ne ha avuto tanti, ma la famiglia è diventata sempre peggio, sempre più numerosa e senza idee che non fossero: soldi, soldi, soldi. Allora cari giudici, auguratevi tanti Marchionne e pochi consigli di amministrazione come il suo e anche pochi politici e sindacalisti che hanno scaricato sulle nostre spalle tutte le regalie necessarie per mantenere (o far finta di mantenere) un po’ di lavoro anche da noi. e che poi il lavoro fosse fatto bene o male, che le valutazioni dell’AD fossero negative, beh di questo loro non si preoccupavano, perchè l’AD è sempre diavolo e mentitore e spergiuro e i politici e i sindacalisti tutti angeli e pure verginelle. Di sicuro se non ha salvato la Fiat ha salvato la famiglia Agnelli.

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