Lo zio di Bonanni

p019 0 07 01Caro Bonanni, sa che ho perso ogni stima per lei? Quando la vedo o la sento parlare mi torna alla mente la sua frase del 17 dicembre scorso: la manovra, disse, “sembra sia stata fatta da mio zio che non capisce niente di economia”. Spero che abbia avuto il tempo di riflettere su quello che ha detto. E’ una battuta da bar. Una frase al limite dell’insulto,che non sta bene in bocca a un leader sindacale. Come dice? Che Monti meriterebbe ben di peggio? Ma che c’entra Monti, io parlavo di suo zio. Perché deve insultare suo zio in questo modo? Gli telefoni, a suo zio. Gli chieda scusa, e poi gli domandi “Zio, che cos’è l’economia?”.

Suo zio le risponderà: “L’economia è lavorare, guadagnare, mantenere se stessi e la famiglia, risparmiare, investire, produrre, comprare, vendere, affittare, assumere dipendenti, pagare le tasse, erogare servizi, ricevere servizi, ricevere prestiti, pagare i debiti”.

Le descriverà insomma l’economia semplice che creò la bella Italia di un tempo che si allontana, non la finta economia dei “mercati”, dello “spread” e delle “agenzie di rating”. Pensa che Monti non sappia che l’economia vera è quella descritta da suo zio? Lo sa bene. E allora perché le azioni governative di Monti non collimano per niente coi desideri di suo zio? Perché Monti lavora per deprimere l’economia, affinché la finanza continui a lucrare i medesimi interessi da un paese sempre più povero.

Provi a esaminare uno per uno i provvedimenti di Monti. Alcuni sono farseschi, tanto sono inutili. I taxisti, ad esempio. Suo zio probabilmente non ha mai preso un taxi in vita sua. A me è capitato tre o quattro volte nella vita.

A che serve una liberalizzazione sui taxi? A creare un nuovo gruppo di impoveriti (i taxisti) a vantaggio di chi i taxi li usa spesso (la casta che Monti protegge). Le farmacie? Posto che nessuno desidera un aumento del mercato dei farmaci (l’ideale sarebbe un suo calo), un aumento dei punti vendita diventerebbe semplicemente un impoverimento dei farmacisti. Lei pensa che i farmacisti si lasceranno impoverire?

Ma no, semplicemente i provvedimenti di Monti storneranno risorse da altri capitoli: faranno morire le farmacie comunali per trasferire mercato ai privati, indurranno all’uso dei farmaci generici, e alla fine alzeranno fortemente il prezzo dei farmaci generici. Un po’ come fecero le poste a suo tempo con la farsa della “posta ordinaria e posta prioritaria” facendoci digerire senza colpo ferire un aumento del 50% circa.

Vede, caro Bonanni, noi dobbiamo tutti fare un salto culturale. Un tempo c’erano i ricchi e i poveri e tutte le sfumature intermedie. La ricchezza aveva comunque un legame col lavoro: anche il più bieco degli speculatori doveva per forza di cose “agire” se voleva mantenere il proprio livello di ricchezza.

Ma dal 1971, da quando Nixon sganciò il dollaro dall’oro, si è formata una casta ben diversa. Il ricco adesso è “colui il cui capitale cresce a un ritmo tale da superare la capacità di spesa del possessore”. Esiste cioè una casta che non ha bisogno del lavoro, che munge gli Stati semplicemente facendo eseguire dei programmi a computer, che si disinteressa della povertà dei popoli perché ci saranno sempre dei più poveri pronti a sostituire chi eventualmente protesta.

Questa è la casta da cui proviene Monti, questa è la casta che Monti difende. Questa è la casta che lei deve combattere. Quale è infatti la più grande spesa improduttiva dello Stato italiano? Ma è ovvio, gli interessi passivi (75 miliardi di euro, andando a spanne).

Ha notato qualche azione di Monti volta ad abbattere gli interessi passivi? Nessuna. Avrà invece notato il ricatto di Monti “Datemi fiducia, altrimenti i mercati ve la faranno pagare”. E dice il vero: lui è stato mandato dai mercati, sa bene come agiranno i mercati. Caro Bonanni, lei riesce a dormire di notte? Perché proprio lei fece il portavoce del dopo Todi, senza accorgersi che l’incontro di Todi era stato gestito dall’istituto Aspen.

«Ci vuole un governo più forte, questo non va bene, non è adeguato e per il bene del Paese vanno trovate soluzioni diverse» diceva dopo Todi. Glielo hanno dato il governo nuovo e più forte, così forte che vuole far morire il posto fisso e l’articolo 18. Nonché promuovere la “cultura gay” nelle scuole, altro che sostegno alla famiglia.

Si ravveda, Bonanni. Spieghi ai suoi associati, tra i quali c’è anche mia moglie, che la lotta di oggi è quella contro la casta del “capitale autoalimentato”. Insegni lo slogan “l’interesse non mi interessa” ai suoi associati, combatta perché il debito dell’Italia ritorni in Italia a tassi compatibili con la crescita dell’Italia. Non capisce di che sto parlando?

Allora telefoni a suo zio, e se lo faccia spiegare.

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