Dopo WV ora é toccato alla Renault. Strano ma vero: è stata un’agenzia europea (Transport&Environment) a scoprire la magagna e dopo circa un anno, il Ministro Francese dell’Ecologia Segolene Royal ha mandato un’ispezione alla casa automobilistica francese per appurare i fatti. Nel frattempo, in USA DUE concessionari FCA (Fiat Chrisler Auto°) hanno denunciato di essere stati obbligati da Marchionne a dare dati “gonfiati” sulle vendite. Se c’è in Europa un settore di grande successo è proprio quello delle auto. La WV stava per diventare il primo produttore mondiale sorpassando Toyota, FCA voleva acquistare GM, e, visti i conti di quest’ultima, e la storia dei suoi salvataggi (andate a vedere quanti suoi fornitori sono falliti per farla sopravvivere) non era poi un’ipotesi così trascurabile. Renault è statale e i conti ricominciavano a quadrare. E guarda caso su aziende in forte espansione immediata potenziale, comincia a piovere. E pesantemente. Basta vedere i titoli auto citati nell’ultima settimana. Eppure non è che se l’auto perde mercato per incipiente maggior povertà, devono patirlo quelle che sono messe meglio, sarebbe dovuto essere il contrario. Ma nonostante questo, c’era un forte sell. Ora ragioniamo su come si muove il mercato e soprattutto chi lo muove. Vi pare credibile che centinaia di migliaia di piccoli risparmiatori con qualche centinaia di azioni di queste aziende, si siano precipitati a vendere? Pare molto poco probabile. Più facile è invece che grossi pacchetti di investitori dei fondi sovrani (magari arabi) e qualche magnate americano legato all’auto nazionale, abbiano deciso di stroncare queste potenzialità. I giapponesi poi sono subito montati sul cavallo, niente chiacchiere, ma soldi a gogò. E poi c’è la questione politica. Si è colpita la Germania quando annunciò che voleva ospitare i siriani e si continua a farlo (Colonia docet, ma ne parliamo un’altra volta). I francesi rompono le balle un po’ da tutte le parti e gli italiani ora stanno per entrare in Libia. Puntualmente i paesi che prendono posizione contro un certo mondo islamico (Isis), stranamente hanno anche contraccolpi economici. Sarà un caso, ma uno che di intrighi se ne intendeva (Andreotti) diceva che a pensar male si fa peccato, ma di solito ci si azzecca. Attenzione, poi: questo è l’anno delle elezioni americane e i repubblicani non possono perderle (non si è mai dato che i democratici governassero per 16 anni consecutivi) e però hanno candidati improponibili ( per il partito o per la nazione), saranno costretti a portare Trump, che è esattamente come i suoi capelli: una polentina dall’aspetto mefitico. Grande avvelenatore e poi neanche tanto genio, visto come l’ha pelato l’ex moglie Ivana, che lo aveva anche abbondantemente cornificato. E allora è la rincorsa alla xenofobia più spinta e più attentati ci sono, meglio, in Europa più la gente vota con la cagarella, che è un tipico prodotto fascista (infatti loro la inducevano anche agli oppositori). Avanti quindi allo sputtanamento dell’equilibrio mondiale, al sostegno ai paesi più fetenti e antidemocratici.Allora sono chiari i botti del 2016. Botti in borsa e botti in casa nostra. E non crediate che sia finita. Ci sono troppi che ci guadagnano e troppi di noi che si dividono, che non vogliono capire, che credendo di difendere casa propria, minano la casa comune.