Il vicepresidente della commissione Finanze della Camera a Repubblica: “Si elimina un’imposta per propaganda, ma poi si alzano altre tasse”
Enrico Zanetti, commercialista di professione, deputato di Scelta Civica, vicepresidente della Commissione Finanze della Camera, quando Angelino Alfano ha presentato il decreto sull’Imu ha detto che era un provvedimento “tax free”, lei invece sostiene il contrario.Perché?
“L’impressione è che quando il governo ha illustrato il provvedimento, il testo del decreto fosse ancora ancora mobile. I conti, d’altra parte, devono quadrare, e il decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale introduce almeno due misure no tax free: l’una di salvaguardia con la possibilità che scattino gli aumenti degli acconti Ires-Irap e delle accise; l’altra di riduzione delle detrazioni per le polizze vita che per tutti i contribuenti interessati (e sono moltissimi) si tradurrà in una maggiore Irpef. E questo, va ricordato, riguarda la copertura per l’abrogazione della prima rata dell’Imu. per la seconda c’è solo un impegno politico declamato. Mi pare davvero che non si possa parlare di un provvedimento «tax free»”.
Cercherete di cambiarlo in Parlamento?
“Guardi, noi non siamo contro la riduzione della pressione fiscale, siamo contro il gioco delle tre carte fiscali”.
Il governo starebbe facendo il gioco delle tre carte sull’Imu?
“Una cosa è spostare il carico fiscale all’interno di un disegno di politica fiscale per esempio per un obiettivo di equità sociale, ben altra è l’eliminazione di un’imposta con finalità mediatiche e propagandistiche accompagnata da un incremento surrettizio di altre tasse. Questa non è politica fiscale: è, appunto, il gioco delle tre carte”.
A questo punto ci saranno le risorse per congelare l’incremento dell’Iva dal 21 al 22%?
“A questo punto ci devono essere le risorse! Non si può non reperire un miliardo dopo che si è deciso di impegnarne più di due per togliere l’Imu sulla prima casa pure sul 10% di proprietari delle abitazioni a maggiore valore catastale”.
C’è il rischio che la prossima service tax si traduca in maggior prelievo per i contribuenti?
“C’è, eccome. L’ultimo compattamento di più tasse, come dovrebbe essere la service tax, con il vincolo dell’invarianza del gettito ha partorito un mostro: l’Irap”.
da Repubblica
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