Immobiliare. Lievi segnali positivi

Stiamo ancora attraversando una situazione di calo dei valori immobiliari cominciata nel 2008: veniamo da tre anni di notevole rallentamento, dovuto alla crisi finanziaria generale che ha investito inevitabilmente anche il nostro settore. Il calo riguarda principalmente gli immobili datati anni ’60-’80, sempre meno richiesti: proprio per i problemi nella vendita dell’usato si riscontrano di conseguenza difficoltà nella compravendita di nuove abitazioni. Fortunatamente pare che il peggio sia passato: cominciano infatti a vedersi lievi segnali positivi e si presuppone una fase di miglioramento, anche se lento. La strada è ancora lunga, diciamo che sembra per lo meno scongiurato un ulteriore calo e che si può essere cautamente ottimisti riguardo all’auspicata ripresa del settore. Per quanto riguarda le richieste della clientela, più che parlare di richieste prevalenti rispetto ad altre individuerei diversi segmenti di acquirenti: si parte da chi richiede un miniappartamento, ad esempio giovani che lasciano il nucleo familiare o persone che restano sole, per passare poi alle richieste di trilocali da 70-90 mq, cercati da famiglie poco numerose. Si arriva quindi alla fascia di clienti che cercano appartamenti di dimensioni maggiori, dotati di tre camere, soggiorno, cucina: abitazioni con costi più elevati e richiesti da un’utenza relativamente ridotta. Infine, c’è un segmento ancor più ristretto di clientela che chiede la classica villetta con giardino o spazio esterno, con una spesa decisamente più elevata. Per il prezzo, cito i dati di Reggio Emilia, anche se bisogna comunque tener conto di numerose variabili, quali le svariate tipologie di abitazioni e le diverse zone della città. A grandi linee, posso dire che si va dall’immobile usato appartamenti in condomini anni ‘60-‘80 in discreto stato manutentivo che costa tra € 1.400 ai 1.800 al mq., ad immobili più recenti che comportano una spesa tra € 1.900 ai 2.200 al mq.. Per un immobile nuovo si spendono, mediamente, da € 2.300 al mq., per arrivare fino ad una fascia di edifici di particolare pregio, a € 3.000 al mq. ed oltre, questi ultimi comprendenti immobili tipo ville con giardino e particolari accessori, con valori che non possono essere rapportati al puro prezzo a mq.. Da circa due anni riscontriamo un’attenzione sempre maggiore per la bioedilizia e sulle energie alternative, anche se in questo senso manca ancora una vera e propria cultura. Diciamo che siamo agli albori e che la strada da percorrere è ancora lunga: ma, grazie anche alle nuove normative riguardo la certificazione energetica, si sta sviluppando sempre più la sensibilità verso un nuovo modo di progettare e di abitare che, a fronte di costi più elevati, garantisce una qualità decisamente maggiore. Parlando strettamente di ‘valori’, direi poi che la professionalità, in questo settore, non può prescindere dalla trasparenza di comportamento verso le parti (acquirente e venditore), al fine di offrire ad entrambe la massima conoscenza riguardo l’operazione che si sta intraprendendo. Questo richiede necessariamente un’adeguata preparazione tecnica, assieme alla massima attenzione sui vari aspetti caratterizzanti le diverse operazioni sia di tipo locativo, che riguardanti i trasferimenti di proprietà immobiliari o le cessioni d’esercizio. Fondamentale sottolineare, poi, come la nostra figura debba rivestire un carattere di ‘terzietà’ rispetto ai contraenti dell’operazione immobiliare: questa funzione da ‘super partes’, se correttamente svolta, garantisce infatti un autentico equilibrio tra le parti ed un corretto punto d’incontro di interessi contrapposti. L’obiettivo della categoria è ottenere il riconoscimento da parte delle istituzioni come una vera attività professionale: ci auguriamo che la nostra attività venga finalmente considerata al pari delle altre che già hanno questo riconoscimento, uscendo quindi da un mero inquadramento di ausiliari del commercio che, a parere nostro, travisa il ruolo moderno che la nostra figura ha assunto da tempo. Questo non certo per creare privilegi di tipo corporativo, ma semplicemente con l’obiettivo di garantire alla nostra professione quella trasparenza di operatività che deriva dal nostro rigido codice deontologico. Auspichiamo inoltre che le istituzioni favori¬scano l’attività di operatori professionali, quali la società attuale richiede, e perseguano chi si inserisce nel settore privo delle competenze ne¬cessarie o mosso da interessi di parte, creando una seria turbativa di mercato e danneggiando l’utenza privata. Da tempo la nostra categoria si è organizzata in modo da approfondire la conoscenza sui molteplici aspetti della nostra professione. L’agente immobiliare deve infatti avere conoscenze in materia di urbanistica, tecnica edilizia, aspetti normativi e civilistici, contrattualistica locativa in genere, oltre alla capacità di interagire con gli uffici preposti sul territorio (Agenzia delle Entrate e Agenzia del Territorio, ad esempio). Per approfondire questi aspetti, in costante mutamento, FIAIP sta attuando una politica di continuo aggiornamento tramite seminari tenuti dai migliori consulenti e incentrati su svariati ambiti.

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