Il terremoto: chi nu cianze nu tetta.

2013 0 4Chi nu cianze nu tetta. In italiano: chi non piange, non prende il latte.

Questa è la storia dei terremoti e terremotati italiani.

Ci sono ancora stanziamenti per il Belice (circa quarant’anni fa) per Napoli (più di trent’anni fa), del Friuli nessuno si ricorda (ma si sono dati da fare), dell’Aquila si ricordano solo i proclami del Banana, il film (bruttino) della Guzzanti e il cumulo di macerie attuali.

Unico leitmotiv: nelle zone interessate avevano sospeso le tasse. E in Emilia?

Soldi pubblici per le urgenze: circa zero. Soldi pubblici per la ricostruzione: un po’ meno di quelli sopraccitati. Qualche soldo dalla solidarietà nazionale.

Qualche aiuto dalle regioni limitrofe. E le tasse. Già, qui non le hanno sospese.

Poi vedranno, accerteranno e rimborseranno, ma intanto… cacciare il contante! E c’era Monti.

Lo stesso che ha approvato l’impianto di sicurezza per la villa della Severino (400.000 euro) pochi giorni prima delle dimissioni (e la stessa ha detto che non l’aveva richiesto).

Lo stesso che ha lasciato 17 uomini di scorta a sua bassezza (che si lamenta, gli sembrano pochi, si sente nudo).

C’era lo stesso Parlamento che ha limato troppo poco lo scandaloso parco di auto blu, di prebende per portaborse di famiglia, di finanziamenti, pardon rimborsi elettorali, anzi questi ultimi li ha pretesi nonostante i vari Lusi, Fiorito, e compagnia cantante.

È vero, eravamo in crisi e l’Europa non ci dava tregua, anche se per la verità per il terremoto era dispostissima a chiudere un occhio. Ma sì, c’erano le elezioni alle porte e allora tutti pensavano di andare a vendemmiare i voti degli scontenti con promesse roboanti, tutto naturalmente sulla pelle dei poveri cristi che hanno anche in mano le cartelle delle tasse ed Equitalia pronta a strangolarli.

Ma siccome non si lamentavano, non piangevano, non si stracciavano le vesti, nessuno di lorsignori ha veramente dato una mano.

La dignità non paga mai nei paesi dove la carità è una virtù teologale, ma non una pratica di vita. Ricordatevelo, terremotati italiani.

Piangere, gridare, andare in TV con storie strappalacrime.

Questo bisogna fare.

Dignità, onestà, operosità, tutte balle buone per i paesi normali e voi dove vi credevate di essere in Germania, Svezia,o Danimarca? Poveri illusi!

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