Il mitico blocco dei Licenziamenti di VenezuItalia non è stato solo inutile ma dannoso

Il Grande Bluff

 L’Italia è l’unico paese europeo ad aver introdotto un blocco generale sui licenziamenti economici;
nel resto d’Europa solo Spagna e Grecia hanno introdotto sospensioni ai licenziamenti economici, ma meno estese che in Italia.
Nonostante l’introduzione del blocco, in Italia, Spagna e Grecia il calo dell’occupazione nel 2020 è stato all’incirca uguale a quello medio europeo,
ma è stato maggiore di quello degli altri grandi paesi europei quali Francia e Germania, che non hanno introdotto alcuna sospensione.

In Italia, il calo delle cessazioni determinato dal blocco non è riuscito a ovviare alla diminuzione della creazione di nuovi posti di lavoro, il che ha generato un saldo netto negativo sull’occupazione complessiva.

La filosofia sottostante in VenezuItalia  è sempre la stessa ed è ben rappresentata nella Costituzione più catto-comunista illiberale fuori dal Mondo che ci sia (ma la chiamano “la più bella del mondo” attraverso un fulgido esempio di massiva omologazione culturale fin da piccoli in perfetto stile gramsciano di controllo dei “corpi intermedi”).
1. lo Stato non fa da solo arbitro ma sarebbe Onnipotente = con un colpo di bacchetta ex-lege può risolvere tutto.
Anche abolire la povertà e bloccare i licenziamenti nella peggiore Crisi dai tempi della WWII.

2. gli imprenditori (ovvero il motore di un’economia “di mercato” come in teoria sarebbe la nostra) a priori sono tutti sfruttatori, ladri, evasori, gente attaccata solo al profitto che sottrae la torta al popolo (invece di creare ricchezza).
Che dunque si tengano i dipendenti anche se sarebbero costretti a licenziare per mutate condizioni di mercato e dunque riaggiustarsi per NON fallire

Del resto in una VenezuItalia con 7 percettori di reddito su 10,
mantenuti (in modo sempre più insostenibile) dai 3 produttori di reddito su 10,
si ragiona così ovvero per populismo, assistenzialismo e clientelismo di breve.
Poi però non sorprendiamoci del Declino strutturale ed irreversibile sempre più in direzione VenezuItalia.

Ebbene il Blocco totale dei licenziamenti dati alla mano risulta che non abbia funzionato affatto e che sia stato addirittura CONTROPRODUCENTE

1. non potendo licenziare magari un fannullone, allora in un contesto economico disastroso ed incerto a compensazione non è stato assunto più nessuno – nemmeno uno bravissimo – e dunque si è ottenuto un saldo negativo perdita/creazione posti lavoro peggio che altrove dove non c’era il blocco licenziamenti.
2. non potendo alleggerire personale a tempo indeterminato (che avrebbe avuto ammortizzatori sociali e/o in mercato del lavoro normale, elastico e non rigidissimo/fermo al ’68, avrebbe trovato un altro lavoro in un settore meno in crisi, crescendo magari professionalmente) non sono stati rinnovati i contratti a tempo determinato, dunque i maggiori danneggiati sono stati giovani & donne, ovvero le categorie contrattualmente più deboli.
3. nei settori più in crisi non potevi licenziare per legge: dunque molti lavoratori sono rimasti bloccati in settori al collasso, invece di ricollocarsi proficuamente in nuovi settori meno colpiti dal Covid od addirittura favoriti dal Covid.
4. molte aziende – non potendo fare aggiustamenti sul personale in una Crisi mai vista dalla WWII – sono fallite e dunque ciao ciao non al 10% di posti di lavoro di quell’azienda ma a TUTTI.

MORALE DELLA FAVOLA:
fare leggi populiste che manco in URSS solo per rimandare il problema e passare la palla ad altri NON FUNZIONA ed è deleterio, SEMPRE, come dimostrano per l’ennesima volta i dati ed i risultati empirici.

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