L’intelligenza artificiale ha il potenziale di sostituire la maggior parte dei lavori fatti dall’uomo, portando ad una disoccupazione di massa senza precedenti. Questo scenario apocalittico è supportato da più di una fonte, tra cui uno studio dell’Università di Oxford del 2013, che stimava come il 47% dei lavori negli Stati Uniti potrebbe essere automatizzato entro i il
2033. Mentre l’IA e la robotica continueranno a migliorare e ad espandersi, ci saranno alcuni settori che saranno particolarmente colpiti. Ad esempio, i lavori nel settore manifatturiero e di produzione potranno essere sostituiti da robot che possono lavorare ininterrottamente 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Anche i lavori nell’industria dei trasporti, come i conducenti di camion, sono a rischio, grazie ai veicoli autonomi, ma non sono al sicuro nemmeno
professioni come avvocati, manager, visto che ChatGPT, l’intelligenza artificiale di OpenAi, è riuscita già a passare esami di Stato di Legge, e anche Medicina. Il sito di notizie Buzzfeed ha poi sostituito alcuni giornalisti con l’intelligenza artificiale per scrivere articoli e anche i
programmatori che oggi sono tanto ricercati, non sono al sicuro visto che l’AI è in grado di scrivere codice con risultati straordinari. D’altro canto, ci saranno settori in crescita grazie all’intelligenza artificiale. Ad esempio, vi sarà una maggiore domanda di esperti di analisi dei dati, programmatori di intelligenza artificiale e specialisti di robotica. Tuttavia, questi lavori richiedono un alto livello di formazione e competenze specialistiche, il che significa che non saranno accessibili alla maggior parte delle persone. Di fronte a questo scenario, molti hanno proposto il reddito di base universale come l’unica soluzione possibile. In questo modo, ogni individuo sarebbe in grado di soddisfare le proprie esigenze di base, indipendentemente dal fatto che abbia un lavoro o meno, visto che il mercato del lavoro sarà molto meno inclusivo, dato l’alto livello di tecnologizzazione e la specializzazione richiesta nei settori in crescita.Il reddito di base universale ha già trovato sostegno in molti paesi,
compresi i Paesi Bassi, la Finlandia e l’India, dove è stato avviato un programma pilota per testare la fattibilità del concetto. Tuttavia, l’implementazione del reddito di base universale richiederà risorse considerevoli, che potrebbero provenire dalla tassazione delle aziende che beneficiano dell’automazione e delle tecnologie avanzate. In definitiva, il futuro lavorativo degli umani è destinato a subire una trasformazione radicale, con la maggior parte dei lavori tradizionali destinati a scomparire. Il reddito di base universale potrebbe essere
l’unica soluzione possibile per garantire una vita dignitosa a tutti, ma richiederà un cambiamento radicale nel modo in cui pensiamo e organizziamo il lavoro e la società in generale. Se non adotteremo misure drastiche per affrontare questa sfida, rischiamo di affrontare una crisi sociale ed economica senza precedenti. Arrivati a questo punto, voglio rivelarvi un segreto: quanto avete letto finora è opera dell’intelligenza artificiale, a cui io ho fornito gli input per questo articolo e ho poi operato una rifinitura del testo aggiungendo e
modificando alcuni paragrafi. L’AI non sarà ancora in grado di scrivere un testo con il mio stile e profondità di analisi, ma il risultato già dovrebbe indurre a una seria riflessione sul nostro futuro. Penso infatti a come erano i primi videogiochi: una pallina che ne mangiava altre come il famosissimo Pacman, e come sono invece oggi: a volte indistinguibili da un film o vere e proprie realtà virtuali. Se nel settore AI possiamo aspettarci un progresso anche solo vagamente simile, dovremmo seriamente domandarci in cosa noi umani saremo utili anche solo fra 10 o 20 anni, se questo è il livello di partenza. Il reddito di base universale o altre proposte possono sembrare radicali sul piano politico, ed in contrasto con molte delle teorie economiche su cui il nostro modello di libero mercato e capitalista si è basato per gran parte della storia moderna. E pur non sapendo quale sia la soluzione adatta, penso che radicale dovrà per forza esserla, perché radicale è il fenomeno in atto, più radicale a mio avviso della nascita di internet.