Gamberi

14463993 italiano-con-le-fiabe-il-giovane-gambero-0Li ho appena mangiati, i piccolini fritti e i grandi grigliati. Buoni, magari troppo colesterolo, ma uno strappo ogni tanto… Appunto ogni tanto.

Nella politica e nell’economia italiana invece ci sono solo strappi. E da almeno quarant’anni il nostro passo preferito è quello del gambero. All’indietro.

Si cominciò con la politica del dopo terrorismo, un embrassons nous di tutto il peggio del paese, quello che in dieci anni ci portò dai morti di terrorismo ai puff di Poggiolini e alle monetine a Craxi. Siamo usciti da un attentato alla democrazia per passare direttamente al sacco dello Stato.

Non contenti di ciò, abbiamo bruciato le aziende di Stato.

Ecco quattro titoli (gli ultimi decenti del portafoglio statale):

titolo                        2003      2007      oggi

ENEL                       4,5          7,5        2,95

ENI                          12,5          28      18,88

FINMECCANICA      10,5          21        4,56

TELECOM                 2,5           2          0,65

Questa è la nostra sconfitta, i titoli equivalenti degli altri paesi sono oggi tutti SOPRA le quotazioni 2003 e in alcuni casi anche a quelle 2007.

Ma da noi gli “inchini” non li fanno solo le navi, con conseguenti disastri, anche le aziende di Stato, e allora dagli all’utile. Ora ci stiamo “industriando” a distruggere Finmeccanica, stiamo smantellando tutto il nostro know how sul nucleare e quindi svendiamo l’Ansaldo e poi, chissà. Intanto il mercato giudica e allora guardate l’andamento del titolo e chiedetevi chi all’estero avrebbe affidato a Guarguaglini e Orsi un colosso del genere. Perché la legge è semplice: se erano adeguati ce li avrebbero contesi altre aziende.

Ma non mi risulta niente. Uniche cose sono le “mungiture” che i partiti, i gruppi di potere, e anche i singoli, hanno praticato. E ci si affanna a chiedere creazione di posti di lavori.

Chiedete manager seri, italiani o esteri, vuotate tutti i consigli di amministrazione. Forse butteremo via il bambino con l’acqua sporca, ma ne varrà la pena, perché l’acqua non è sporca, è fetida.

E cominciamo a FARE, verbo antitetico del DIRE (c’è di mezzo il mare). Qui si dice troppo e non si fa MAI. Un’agenda con anche solo piccole cose, ma tutti i giorni, o almeno tutte le settimane.

E basta pensare solo a cose EPOCALI che poi non arrivano mai! E basta con la politica al governo, il governo deve GOVERNARE e la politica la facciano gli altri, che sono tanti, addirittura troppi (e lo dicono loro).

E se questi quattro spaventapasseri (lo sono, in un governo di larghe intese, la faccia, negli altri paesi, ce la mettono i capipartito) non se la sentono, vadano a casa, magari a studiare da ministri, levandoci dall’imbarazzo per le gaffes e le confusioni mentali.

E Napolitano si decida: o fa il Presidente della Repubblica pro tempore (pessimo servizio, porta all’immobilismo) o lo fa a pieno titolo e allora metta in riga quei quattro cani litigiosi, come avrebbe già dovuto fare nel 2011, e minacci dimissioni ed elezioni immediate, vedrà che si calmeranno, perché ora, con l’aria che tira, neppure Berlusconi, che potrebbe sistemare tutte le sue questioni giudiziarie, ha voglia di prendersi la responsabilità di passare alla storia come colui che affondò l’Italia o che la salvò spremendo TUTTO il sangue che ancora c’era.

Cribbio, ma in questo paese qualcuno con gli attributi, nei posti che contano, c’è ancora o siamo in mano a prostatici e rimbambiti senili?

Gli attributi sono metaforici e quindi la domanda è anche per le donne, chè quelle che si sono fatte “caricare” nel carrozzone, non mi paiono particolarmente notevoli.

Ma almeno loro sono una minoranza e poi non possono soffrire del malessere tanto di moda in tribunale e nella pubblicità.

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