Durante il periodo fascista si sollecitavano le donne a fare figli per dare soldati alla patria. Oggi sembra che i figli si facciano per darli alle patrie di altri. L’Italia sta diventando purtroppo il paese meno adatto ai giovani. E’ significativo che un quarto di chi si è recato all’estero per cercare un lavoro, dichiari che è stata determinante la voglia di lasciare un Paese in cui non si trova più bene. Quello che appare a loro il difetto più intollerante dell’Italia è l’assenza di meritocrazia.Tra i motivi della decisione di andarsene c’è poi la scarsa attenzione per i giovani. Risulta drammatico un ultimo dato: pur disponibili a lavorare, in Italia hanno rinunciato a cercare attivamente un impegno, perché convinti di non trovarlo. E tra questi ci sono anche laureati. Ho parlato con un tassista romano, la cui figlia viveva a Londra e faceva la cameriera ed il padre ne era felice. Possibile che un posto da cameriera non l’abbia trovato in una città come Roma? Se perdiamo i nostri figli, i nostri giovani, che ne sarà del nostro futuro? Diamo incentivi a chi vuole rientrare dall’estero, aiutiamoli ad aprire nuove attività in Italia, o fra qualche anno saremo un Paese di morti viventi. Di seguito ecco la testimonianza di una madre.
Mia figlia maggiore, Carla, lascia l’Italia per gli USA, dove ha trovato un ottimo posto all’università della Florida come ricercatrice. Non so neanche spiegare quanto sono orgogliosa, mi sembra di avere una bella medaglia appuntata sul petto. Sono sollevata, anche perché avevo paura che non riuscisse a trovare il lavoro per cui si è impegnata tanto, come succede a molti figli dei nostri amici. La vedo felice: si è tagliata i capelli a caschetto, si è fatta la patente di guida internazionale, prende appuntamenti per vedere case in Florida, ha lasciato il fidanzato e fa le valige. Mi sembra un tifone e io invece mi sento tesa, ho in mezzo a tanta gioia, una specie di malinconia. Lo so, questa cosa dei giovani che lasciano l’Italia è un problema di tutti e per tutti. Che Carla, che di mestiere cerca cure per malattie tremende, non possa fare bene il suo lavoro in Italia, è un fatto che non riguarda solo me, che sono sua madre. Però io sono la sua mamma e mi mancherà talmente tanto, che il resto mi sembra sfumare sullo sfondo e divento quasi egoista .Me la prendo persino con la geografia, come si è permessa di portare via la mia bambina? Sì, che la andrò a trovare. Sì, che ci sentiremo via Skipe. Sì, che è stata brava e fortunata, ma io, alla mia età, avrei voluto qui un nipotino da coccolare!
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