Questo mi sembra lo stato in cui ci troviamo di fronte agli eventi e alla situazione economica, politica e sociale che viviamo nel nostro Paese. Chi non dorme ancora è un arzillo vecchietto di novantun anni, il professor Giovanni Sartori, che nella sua ultima fatica editoriale, senza freni inibitori( tipico dell’età), dico pare perché ancora non l’ho letta, fa un lucido quadro di una situazione in putrefazione, tacciando di ignoranza anche i potenti d’Oltreoceano, ad esempio Obama, che non si faceva mai vedere alle lezioni da lui tenute alla Columbia University. Anche Renzi non gode della stima del professore, che lo definisce un furbetto, Prodi uno che non aveva capito cosa voleva dire entrare in Europa. Poi ci definisce incapaci per colpa dell’invasione delle merci, bipedi implumi, adulatori ignoranti… E noi siamo come sotto anestesia, forse per soffrire meno, dubito che non ci rendiamo conto della situazione: chi di noi non ha un figlio disoccupato, o all’estero per cercar fortuna, o un anziano da curare a casa, perché le strutture pubbliche non lo possono più accogliere, o un negozio da chiudere per mancanza di clienti e via discorrendo…? Abbiamo la sensazione di non potere fare nulla, che non servano proteste, manifestazioni, sit in, tanto i nostri politici sono sordi, pensano al potere da consolidare o da conquistare, alle poltrone, così importanti per le relative prebende, quindi i loro atti sono consequenziali. Come si fa a credere ad esempio ad uno come l’ex magistrato Michele Emiliano, appena divenuto Presidente della Regione Puglia, che per mesi, dalle trasmissioni di intrattenimento politico ci insegnava la via della buona politica, poi al primo atto della nuova giunta, fa assumere la compagna come addetta stampa? E di casi analoghi abbiamo piene le istituzioni pubbliche, allora andiamo in letargo, ognuno di noi con un gruzzoletto di provviste che si assottiglia sempre di più, in attesa di svegliarci a primavera. Ma abbiamo la sensazione che la rinascita non avverrà più, anche se ci dicono che il nostro Paese è solido, che c’è la ripresa, facciamo finta di credere a un sogno, ma sappiamo tutti che la realtà è molto più amara. Ci sentiamo impotenti, apriamo un occhio solo quando qualche amico o qualche giovane, nel passare da casa o dalle nostre parti, ci racconta che in altri luoghi del mondo, come in Asia, o in Sudamerica, si stanno dando un sacco da fare , ad esempio col turismo, che per l’equivalente di quindici euro a notte, in Thailandia, come in Vietnam, o in altri Paesi emergenti, ti danno un appartamento con tutti i confort, la frutta di benvenuto e tanta, tanta gentilezza. Allora capisci che qui non potrai più farcela, la globalizzazione ha cambiato tutto, ma i nostri governanti non vogliono prenderne atto. Così non ti rimane che tornare sotto anestesia per non sentire il dolore, oppure correre a prendere un biglietto aereo e volare verso la speranza.
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