L’inquinamento ambientale ha un carattere globale in quanto interessa sia le società occidentali, in particolare l’Europa e gli Stati Uniti, e sia i Paesi in via di sviluppo, come la Cina e l’India.Le responsabilità afferenti l’inquinamento del nostro pianeta riguardano sia gli Stati ad economia capitalistica che quelli ad economia comunista.Paesi infatti come la Cina, ad esempio, che hanno adottato un modello di economia comunista, antitetico a quello capitalista, hanno storicamente anteposto gli interessi economici interni alla tutela dell’ambiente, inducendo danni enormi solo in parte conosciuti.Il settanta per cento delle risorse termoelettriche della Cina viene ricavato da centrali a carbone che hanno un fortissimo impatto negativo sull’ambiente ed in particolare sull’atmosfera terrestre.Fra le venti città maggiormente inquinate del mondo sedici sono cinesi, ed è noto che sopra Pechino e sopra quasi metà del territorio cinese aleggia, in modo permanente, una inquietante quanto enorme nube prodotta dallo scarico di gas inquinanti in atmosfera.Lo scienziato, Paul Crutzen, che nel 1995 ha ricevuto il premio Nobel per la chimica, a seguito dei suoi studi pionieristici sul “buco nell’Ozono”, ha affermato che l’India ha importanti responsabilità nell’inquinamento intensivo dell’atmosfera.Anche gli Stati Uniti però hanno pesanti responsabilità in materia di inquinamento ambientale: credo sia doveroso ricordare che sono trascorsi circa tre anni da quel 30 agosto 2005, quando un catastrofico evento naturale, il ciclone Katrina, colpì il sud della Florida e gli Stati della Louisiana e del Texas.Negli Stati Uniti, per troppi anni di costante ed intenso sviluppo economico, sono stati ignorati i problemi derivanti dall’inquinamento ambientale che sono alla base della formazione dei cicloni; fenomeni atmosferici che, negli ultimi dieci anni, sono aumentati per intensità e frequenza in misura esponenziale.Al Governo federale spetta, in particolare, la colpa di non aver rifinanziato la legge che disciplina la realizzazione di quelle opere di ingegneria civile necessarie a prevenire o a contenere le possibili conseguenze derivanti da calamità naturali e di non essere riuscito a dotare gli Stati Uniti di un servizio di protezione civile degno di questo nome, tanto da trovarsi costretto a delegare alla Croce Rossa Americana il compito di coordinare i soccorsi alle popolazioni.Va quindi, a mio avviso, superata quella visione, di cui sono portatori gli ambientalisti di ispirazione marxista, secondo la quale l’inquinamento è semplicemente il prodotto di uno specifico modo di produrre, quello capitalista, che antepone il profitto al bene comune e alla salute degli esseri umani.La responsabilità della salvezza del nostro pianeta è quindi comune e nessuno può chiamarsi fuori o cercare colpevoli di comodo.E tempo di superare luoghi comuni e schematismi utili solo a giustificare determinate ideologie o visioni del mondo. Tutti gli Stati del mondo sono chiamati a cooperare in uno sforzo comune per dare un futuro al nostro pianeta e prospettive certe alle nuove generazioni.