Weinstein è un porco, ma gli stupri non si denunciano 30 anni dopo

 Pochi giorni fa ho visto pubblicate su tutti i giornali le imprese, non particolarmente edificanti di un certo signor Weinstein. Le notizie le conoscete di sicuro, hanno occupato paginate e continueranno ora sui settimanali e nei talk show, quello che però non mi torna é il fatto di definirlo stupratore e profittatore per aver preteso sesso contro favori professionali. Intendiamoci subito: il signore é una merda. Il pretendere prestazioni sessuali nel mondo del lavoro é sicuramente stupro. Ma qui il lavoro é quello di produttore nel mondo dello spettacolo e ATTENZIONE: lui NON é l’unico produttore al mondo. É la vecchia storia del “divertente mondo” dei lustrini, in cui prima di interessarsi alle qualità artistiche, ci si interessa a quelle estetiche e da qui il salto a “quanto si é motivati” il passo é breve. Per una giovane attrice la spintarella ci può stare solo se la suddetta é una signorina di bell’aspetto. Questo NON é quello che penso io, ma quello che capita, da tutte le parti. Pensate a Mora (in arte Lele) e alla sfilza di ragazzotti e ragazzoni che facevano la fila per “entrare” nelle sue grazie. Divertente é che a denunciarlo oggi ci siano tra molte altre Asia Argento, che dopo la violenza continuò la relazione e Angelina Jolie, divertente, perché la prima é figlia di Dario e la seconda di John Voigt, quindi i biglietti per entrare in quel mondo erano garantiti, ma forse si é preferito prendere “scorciatoie”, poi una volta arrivate, dimenticarsene e ora, prima che il suddetto, cacciato dalla Miramax, scriva l’ennesimo libro con gli ennesimi scoop, si viene allo scoperto, si denuncia, si chiede il riserbo per i tristi ricordi. Vero che Gwynet Paltrow chiamò a rimettere in riga lo sporcaccione, Brad Pitt il fidanzato dell’epoca, ma poi continuò a lavorare con lui fino a vincere l’Oscar. Non cercare scorciatoie, o denunciarle prima, per evitarle magari a più giovani colleghe, questo non era possibile? Forse no, se in quel mondo sono tutti Weinstein, e lo sono anche i registi e  magari anche gli agenti degli attori. Il peggio della vicenda resta comunque come viene seguita dai media. É un momento delicato, abusi sessuali ne abbiamo ormai uno al giorno, servirebbe quindi concentrarci su questo, su come trovare deterrenti opportuni e anche come sradicare questo fenomeno odioso. Invece ci ammanniscono questi spettacoli tristi, addobbati da tanti lustrini, mettendo sotto i riflettori un porco. Parliamo invece di chi abusa, violenta, stupra, approfittando della forza o delle situazioni contingenti. Parliamo di quante donne in silenzio subiscono, ricattate per debiti, magari contratti da altri. Parliamo di cosa mette in campo la società oltre i like o le domande, veri stupri verbali, fatte dagli avvocati difensori. Preoccupiamoci di fenomeni non denunciati, ma che puntualmente ricordano che la stragrande maggioranza degli stupri é riconducibile all’ambito familiare. Queste sono le parti del problema che vorrei fossero affrontate. Ultima cosa, come mai la Miramax licenzia Weinstein e non gli fa invece causa per tutti gli attori di qualità che ha perduto solo perché non si sono voluti accomodare sul suo divano?

 

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.