Sono giorni di partenze. Tutti vogliamo andare: chi in giro per il mondo, alla ricerca di nuovi paesaggi, emozioni, culture, avventure, chi ritrova la stessa spiaggia e lo stesso mare, in una sorta di rito rassicurante, sia che duri un solo giorno, o più a lungo, lontani dalla routine. Ci lasciamo alle spalle gli orrori di Nizza, della Germania, della piccola chiesa francese ,dove un anziano parroco svolgeva il quotidiano compito di curare le anime. Per incoscienza o per fortuna, ci accingiamo a riempire con cura le valigie, per non dimenticare nulla: dalla crema solare, al libro dell’autore di tendenza, che forse manco leggeremo, alla guida dei ristoranti, mentre cerchiamo di dimenticare che Renzi, enfatico, ha dato tutto il suo appoggio ad Obama per bombardare in Libia gli uomini del Califfato .Aggiungendo, quale esperto militare di strategie, che è pronta la base di Sigonella per i prossimi raid. Così, tra un annuncio e l’altro di guerra, tra un massacro di innocenti che il destino ha voluto far trovare su quella promenade, dentro a quel supermercato, all’ingresso di quell’aeroporto, in quelle terre lontane, tentiamo di riportare ad una normalità sempre più precaria, le nostre vite e i nostri pensieri: nel beauty metto la crema solare a protezione quindici o quella più alta?
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