Vecchi o usurati?

l_Caravaggio_san_girolamoECOmarapr14 Nel mondo classico, di solito, i vecchi rappresentavano la saggezza e l’esperienza, nel e contro il mondo dei giovani che era quello della forza e del sentimento. Oggi questa distinzione vale ancora ? Da altre parti forse, non certo nel cosiddetto mondo civile occidentale. I vecchi sono considerati, normalmente, una zavorra, perché pesano sullo Stato con le pensioni e con la salute. Poi magari sono i vecchi che aiutano finanziariamente con la pensione e con i soldi risparmiati molti loro figli e nipoti, ma questo salta fuori solo quando si giustifica l’incomprensibilità della tenuta del sistema e la mancanza di una reale protesta giovanile. In questo mondo vecchio è brutto, e se una volta si prendevano in giro quei vecchi e quelle vecchie che si sforzavano con il trucco e con l’abbigliamento di apparire più giovani, oggi tutto il mercato ci spinge (anagraficamente sono vecchio anch’io), ci incita non ad apparire più giovani, ma ad esserlo tout court. Le creme antiage sono bisex, i vestiti non hanno distinzione di età, le palestre e i personal trainer (per chi se lo può permettere) sono occupatissimi, la gente corre, sgambetta, fa diete, compra svuotatori intestinali, tutto non in nome della salute, ma in nome dell’aspetto (sono molti quelli che hanno avuto problemi circolatori per troppa attività fisica). Una volta i capelli (colore e quantità) erano inversamente proporzionali all’età, oggi fiumi di tinte passeggiano sui nostri peli (ovunque essi alberghino) e dove non regge il trapianto si impianta plastica. Non parliamo del silicone, dovunque e comunque. E non parliamo dell’aggressività automobilistica. Oggi di solito sono gli ultra sessantenni che strombazzano, tagliano la strada e non danno la precedenza.

Viene allora il sospetto che gli anni non ci abbiano consegnato il bagaglio di esperienza e la quiete del tempo che è passato, ma che ci abbiano consunto e che questa consunzione abbia limitato le nostre capacità di analisi e di giudizio. Il consumismo (filosofia di vita degli ultimi 50 anni) non vuole riflessività, ma compulsione. L’esperienza poi è totalmente bandita, perchè vuol dire ricordare, far paragoni su periodi che il mercato dei consumi non può accettare, pena risultare ridicolo e infantile. Abbiamo assottigliato non solo le nostre energie, ma anche la capacità di giudizio e di decisione.

Fermiamoci qui, dei giovani, che abbiamo allevato noi, parleremo un’altra volta. Per ora limitiamoci a pensare che la testa che abbiamo sulle spalle non serve solo per andare dal parrucchiere per stupire, se non il mondo, almeno qualche conoscente o circa tale. Un vecchio una volta disse e, per tutta la vita, praticò “conosci te stesso”, lo trovarono troppo moderno e gli offrirono un aperitivo molto, ma molto indigesto.

 

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