Vacanze

Cefalu__0608_PS02_L Io del mazzo familiare sono la contestataria, quella che vota Grillo e  non appoggia Renzi e che quest’anno ha deciso di fare le ferie in Italia per aiutare il turismo, tutti gli altri si sono dispersi tra Francia, Spagna, Slovenia e Grecia. Come sempre al ritorno ci siamo visti e abbiamo fatto girare gli smartphone. E ho vinto. Isole greche, Costa Azzurra e Costa Brava erano splendide, ma io oltre le bellezze della natura, aggiungevo storia antica e grande pittura. Vittoria a mani basse: venivo da Cefalù.

Siamo poi passati a parlare della vita vacanziera di tutti i giorni, delle spiagge, della gente, dei servizi. E dei PIIGS è rimasta solo una I, la mia. Loro mi parlavano di cordialità, pulizia, gentilezza e, se non di tutto completo, di una buona affluenza. Io venivo da una specie di Eden, a cinque chilometri dal mare, in mezzo ad un frutteto dove sono state erette sei “allocation”. Solo una era occupata, la mia, il giardino era diventato una selva, gli alberi da frutto inselvatichiti, le “allocation” poco più che baracche di pasoliniana memoria.

Questo forse perché ce lo aveva consigliato un conoscente, deputato del PD. Sui prezzi (affitto, ristorante, servizi di spiaggia, ecc…) stenderò un velo pietoso. Gli altri raccontavano storie di spiagge libere con doccia e bagnino, pulite tutte le mattine, di prezzi tra contenuti e in ribasso, di gentilezza. In più sono stati lontani dal fastidioso schiamazzo che giornali e TV hanno fatto sulla lamentazione dei gestori di ristoranti e alberghi. Io sono genovese e da noi si dice: chi non piange non ha il latte della mamma e qui al sud, per l’ennesima volta l’ho vissuta come unica legge di vita. Tutti si lamentano, ma i rimedi non possono mai essere personali, solo quelli statali sono ritenuti possibili. E li hanno avuti: la Cassa del Mezzogiorno ha pompato più quattrini qui, che petrolio nei paesi arabi. Risultati zero. Niente, non c’è un restauro, un agriturismo funzionante, una ricezione turistica almeno accettabile. Non ci sono industrie, solo maree di servizi, o meglio persone pagate per erogarli. Eppure ho tanti amici del sud, brave persone e lavoratori,

ma sono venute via, forse una ragione c’è. E mi sono ricordata del “book fotografico” delle vacanze siciliane di mio fratello  del settembre del ’94. A un certo punto si era stufato di fotografare il bello, ma solo piloni di strade senza strada sopra, villaggi industriali mai aperti e tante sezioni della neonata Forza Italia che aveva appena consegnato sessantun eletti su sessantun seggi a Berlusconi. Evidentemente mi ero svagata, distratta e i parenti mi hanno sollecitato: e da te com’era? Li ho guardati e ho risposto:  come abbiamo voluto che fosse.

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