Non pensate a qualche emittente che vi siete persi e che “viaggia” su qualche carretta fuori dalle acque internazionali, trasmettendo chissà quali schifezze. La TV pirata, dal 1 novembre é la RAI. La trasmissione di schifezze é quindi non nuova. Già, i nostri fantastici legulei di governo, quelli che non hanno nessun problema a riscrivere un terzo della Costituzione a tempo perso, questi stessi hanno fatto un pasticciaccio brutto nel voler infilare la concessione e il pagamento del canone in una nota, nella legge sull’editoria. Hanno dato un’occhiata fuggevole e gli sono sfuggiti i tempi, per cui, se va bene, la RAI sarà pirata per almeno una quindicina di giorni, e non solo, hanno fatto draconianamente tutto così bene che TUTTI gli stipendi (dipendenti/consulenti) non potranno percepire più di 240.000 euro l’anno. Quindi il pasticciaccio Dall’Orto riguarderà anche i Fazi, i Conti e tutti quelli che facendo arte, mettono da parte stipendi milionari. Pirati 15 giorni (almeno), stipendi “derogabili” (che per me sono con una e in meno). Ma a cavallo del referendum sulla VIRTÙ? Già quello in cui si risparmieranno fantastilioni dalla politica? Per poi spenderli per i cianfrulla catodici? Certo la fantasia secondo Matteo (che non é san e nemmeno don), troverà una quadra per i suoi amati aedi. Saranno la classica eccezione per dare l’assalto alla cassa dell’armata, la nostra. Che ormai é come quella di Brancaleone e mi scusino gli abitanti di Norcia, che sì, avrebbero bisogno di una cassa ben più pingue, affinché alle promesse seguano le dovute azioni. Loro di cui ora parlano una “banda” di abusivi, che non protesteranno per essere stati lasciati in un buco legislativo da una banda di politici che sempre più assomiglia alla banda del buco. O a quella di Monicelli, con la differenza che in questo caso non sono i soliti ignoti, ma i fin troppo soliti noti.
P.S. / per una più dettagliata informazione sul “buco” consiglio l’articolo di Tecce del 29 ottobre sul Fatto Quotidiano
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