Ho fatto un salto a Cannes per il festival del cinema. Mi piace il cinema e l’antropologia. I festival sono interessantissimi per quella che una volta si chiamava ricerca sul campo. Una volta i festival parlavano di cinema e il tappeto rosso e i flash erano tutti per le dive e i divi, il contorno erano le starlette, che sperando di farsi notare, giravano con centimetri contati di stoffa addosso. Ora i festival sono carne per i centomila settimanali di gossip e quindi il red carper è per le bellezze desnude, allora mai come quest’anno c’è stata un’invasione di indossatrici o circa tali, con spacchi inguinali, scollature ultra ombelicali o collidendi con il lato b. che poi è il grande vincitore nel voyerismo fotografico. Siamo quindi al b movie che una volta erano i film di serie b ora invece il trionfo del movimento del lato b. Interessante per un italiano che ha modi di dire come “prendere per il c..” con tutte le varianti sino a quella di Grillo. E qui mi ci ritrovo. Si è detto che il sonno dell’intelligenza genera mostri e i nuovi mostri sono questo torpore intellettuale in cui niente è quello che deve, ma un movimento laterale. Un b movement, una distrazione continua dai punti nodali di quello che capita. E di cose ne capitano a iosa, tutte però con lettura distorta, se va bene. Capita che un organismo obsoleto e mai stato di pace come la NATO, non solo non venga “pensionato”, ma rafforzato (entrata certa del Montenegro e probabile della Svezia) e tutto per difenderci (?), ma da chi, visto che a chiacchiere siamo amici della Russia con cui combattiamo contro Isis? Balle, noi vogliamo tendere e non dis-tendere i rapporti con Putin, solo perché è l’unico che le canta sul muso agli americani, che non si azzerbina, che non fa quello che vogliono i loro petrolieri. Loro vogliono uno Eltsin bis, un pagliaccio, giusto come il cioccolataio ucraino con i conti panamensi (di cui nessuno parla, perché magari fatti con gli aiuti da noi concessi). Tutti contro l’Egitto che ha fermato la deriva integralista islamica nei paesi del mediterraneo, tutto dimenticato nel nome di un giovane studioso di politica, studioso, ma non pratico, che probabilmente i servizi nostri hanno dato in pasto a quelli di quel paese, affinché potessimo trattare l’Egitto come un pericoloso nemico, solo perché è amico della Russia e per far dimenticare quanto è fetente Erdogan a cui stiamo per regalare 6 miliardi di euro. Che intanto fa “scadere” l’immunità parlamentare per poter perseguitare quel partito curdo che ha avuto gran successo alle ultime elezioni. Ma noi inseguiamo i c..i e ci facciamo prendere per il c..o. Affanc…
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