Storia di una ladra di libri (2013) di Brian Percival

 sfldlStoria di una ladra di libri (The Book Thief) è un kolossal statunitense costato 19 milioni di dollari, distribuito in tutto il mondo, con incassi globali che sfiorano gli 80 milioni. In Italia il successo è stato inferiore alle attese con un incasso di circa due milioni di euro, così come i risultati a livelli di premi non sono stati appaganti. Il regista Brian Percival si è dovuto accontentare di qualche nomination, mentre nella notte degli Oscar ha corso soltanto John Williams con la strordinaria colonna sonora. Il film è stato girato in Germania, nei luoghi dove si svolge l’azione (Berlino, Görlitz, Studi Babelsberg di Potsdam), gode di una ricostruzione scenografica superlativa e di un’ambientazione d’epoca credibile. Trasposizione cinematografica del best-seller internazionale di Markus Zusak, La bambina che salvava i libri, scritto nel 2005 e tradotto in tutto il mondo, è la dimostrazione che le buone storie non finiscono mai. Autore, sceneggiatore e regista sono riusciti a scrivere un film emozionante e originale su un argomento sfruttato come la persecuzione nazista ai danni degli ebrei.

Storia di una ladra di libri  è ambientato durante la  Seconda Guerra Mondiale, protagonista del racconto è la piccola Liesel, abbandonata dalla madre, adottata da Hans e Rosa Hubermann dopo la morte del fratello minore. Lisa non sa leggere e non sa scrivere, ma presto colma la sua lacuna grazie al padre adottivo fino a diventare una divoratrice di libri. Il film narra l’amicizia intensa che nasce e si consolida tra Lisa e il biondo Rudy, atleta promettente e spasimante della bambina sin dal primo momento. Lo scoppio della guerra mostra tutto l’orrore dell’ideologia nazista con gli squadristi che organizzano falò di libri, seguiti da persecuzioni ai danni di ebrei e comunisti. La famiglia di Lisa rischia perché nasconde in casa un giovane ebreo, Max, che stringe con la ragazzina un’amicizia fraterna. Sarà proprio Max a far crescere in Lisa l’amore per la lettura e per la scrittura, stimolandone la creatività. Finale tragico, ma il regista lo imposta con leggerezza, senza virate melodrammatiche, ricorrendo allo stratagemma della morte – voce narrante che accompagna lo spettatore sin dai primi (straordinari) piani sequenza della pellicola.

Storia di una ladra di libri è un filmprivo di difetti, sceneggiato benissimo, fotografato con colori che conferiscono una grazia d’altri tempi, montato con tempi rapidi e interpretato in maniera straordinaria da Sophie Nélisse, Geoffrey Rush ed Emily Watson. Molte le differenze con il romanzo, vera e propria storia di formazione di una giovane scrittrice narrata dalla morte, ma è normale, vista la differenza di linguaggio tra cinema e letteratura. Il regista Percival e lo sceneggiatore Petroni privilegiano il lato spettacolare, rendendolo ancora più credibile grazie ai mirabili effetti speciali che riportano ai tempi oscuri dei bombardamenti su Berlino. Storia di una ladra di libri dimostra che si può girare un kolossal utile invece del solito film con protagonisti mostri meccanici, supereroi o scimmie alla conquista del Mondo. Consigliato.

Regia: Brian Percival. Soggetto: Markus Zubrianpercivalsak (dal romanzo La bambina che salvava i libri). Sceneggiatura: Michael Petroni. Fotografia. Florian Ballhaus. Montaggio: John Wilson. Effetti Speciali: Endres Löber, Mark E. Raymond, Thomas Thiele. Musiche: John Williams. Scenografia. Simon Elliott. Costumi: Anna B. Sheppard. Produttori: Ken Blancato, Karen Rosenfelt. Produttore Esecutivo: Redmond Morris. Casa di Produzione: 20th Century Fox, Studio Babelsberg. Distribuzione: 20th Century Fox. Interpreti: Sophié Nélisse (Liesel), Geoffrey Rush (Hans), Emily Watson (Rosa), Ben Schnetzer (Max), Joachim Paul Assböck (Ufficiale SS), Kirsten Block (Frau Heinrich), Sandra Nedeleff (Sarah), Nico Liersch (Rudy), Hildegard Schroedter (Frau Becker), Rafael Gareisen (Walter Kugler), Olivier Stokowski (Alex), Carina Wiese (Barbara), Barbara Auer (Ilsa), Heike Makatsch (Madre di Liesel), Levin Liam (Franz), Matthias Makatsch (Wolfgang), Roger Allam (Morte, Voce Narrante).

Gordiano Lupi (Piombino, 1960). Collabora con Futuro Europa, Inkroci, La Folla del XXI Secolo, La Linea dell’Occhio e altre riviste. Dirige le Edizioni Il Foglio Letterario. Traduce gli scrittori cubani Alejandro Torreguitart Ruiz, Felix Luis Viera, Heberto Padilla e Guillermo Cabrera Infante. Tra i molti lavori ricordiamo: Nero Tropicale, Cuba Magica, Un’isola a passo di son - viaggio nel mondo della musica cubana, Quasi quasi faccio anch’io un corso di scrittura, Almeno il pane Fidel, Mi Cuba, Fellini - A cinema greatmaster, Velina o calciatore, altro che scrittore!, Fidel Castro – biografia non autorizzata, Fame - Una terribile eredità, Storia del cinema horror italiano in cinque volumi, Soprassediamo! - Franco & Ciccio Story. Ha tradotto La ninfa incostante di Guillermo Cabrera Infante (Sur, 2012). Calcio e acciaio – Dimenticare Piombino, il suo ultimo romanzo, nel 2014 è stato presentato al Premio Strega. In uscita il romanzo breve Miracolo a Piombino – Storia di Marco e di un gabbiano e due testi di cinema: Gloria Guida, il sogno biondo di una generazione e Divina creatura - Il cinema di Laura Antonelli. Blog di cinema: La Cineteca di Caino (http://cinetecadicaino.blogspot.it/). Blog di cultura cubana e letteratura: Ser Cultos para ser libres (http://gordianol.blogspot.it/). Pagine web: www.infol.it/lupi. E-mail per contatti: lupi@infol.it

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