Skyline: letteralmente linea del cielo. Non c’è forse termine equivalente in italiano, per definire quello che ormai è il panorama simbolo della modernità, ossia la linea del cielo contornata dalle punte di palazzi e grattacieli delle grandi metropoli.
Protagonista del cinema e icona dei tempi moderni è lo skyline di Manhattan, con ogni probabilità il più bello architettonicamente e tuttora uno dei più imponenti, dato che New York è ancora la città più “verticale” secondo diversi criteri, superata soltanto da Hong Kong. (foto)
Ma cos’è che rende la veduta di insieme di una città così magica e suggestiva? L’altezza media dei palazzi? La presenza di pochi imponenti grattacieli da record?
Per esempio, Bangkok (foto) offre numerosi rooftop bar con viste mozzafiato, almeno dieci location da cui ammirare uno scorcio di città che lascia senza parole,mentre altre metropoli non offrono una simile vista, pur avendo uno sviluppo verticale maggiore.
Sicuramente un fattore determinante è la pianificazione urbana della città nel suo insieme, nonché l’estetica dei palazzi. Toronto ha ben 216 palazzi oltre i 100 metri per esempio, ma la vista della città persino dalla CN Tower, mi ha lasciato piuttosto indifferente.
Andando a spulciare un po’ di classifiche e dati, si nota come siano importanti almeno due elementi: da un lato la presenza di grattacieli di spicco, con altezze record, ma dall’altra uno sviluppo medio verticale consistente della città, che faccia da contorno e riempia la visuale, all’interno della quale si alternano questi mega grattacieli.
Per quel che riguarda i giganti del cielo, ormai il mondo “occidentale” è fuori da ogni classifica. Resistono solo New York, sempre al vertice, e Chicago più in basso, mentre trionfano Hong Kong e Dubai, e per il resto è solo Cina, con l’eccezione di qualche altra capitale asiatica, Mumbai, Seoul, ecc.
Però se abbiamo detto che lo sviluppo verticale non è dettato solo dai grattacieli, ma anche dai palazzi alti, è vero altresì che non basta il contrario a formare un bello skyline e guardando i dati possiamo incontrare tante sorprese.
Ad esempio, pensiamo a Madrid. Di certo nell’immaginario di molti, non apparirà quale gran esempio di verticalità e non si gira sicuramente per Madrid con il naso all’insù. Eppure, se abbandoniamo i grattacieli e passiamo ai cosiddetti high-rise building (palazzi superiori ai 35 metri), Madrid sta davanti a città come Shangai, Pechino, Chicago o Sydnei, pur essendo Shangai una delle regine dei grattacieli e presenti uno skyline ben più memorabile. Madrid infatti quanto a grattacieli sopra ai 100 metri è l’83esima al mondo, superata anche da Milano o dalla “connazionale” Barcellona.
Discorso simile per San Paolo, (foto) il cui skyline forse non entusiasma ed appare molto massiccio, la città appare sì decisamente verticale ma non così suggestiva come altre. E’ infatti un nuvolo semi uniforme di grattacieli “bassi” e palazzi alti; guardando i numeri si nota che non ha grattacieli oltre i 300 metri, non rientra nelle città con più di 40 grattacieli da almeno 150 metri (come invece Bangkok citata all’inizio) ma è 15esima nel numero di palazzi oltre i 100 metri e ben terza per gli high-rise buildings.
Esistono ovviamente numerosi altri fattori, legati alla superficie, disposizione degli edifici e possibili punti di osservazione, anche se per certi versi è curioso osservare come da Tokyo ad Hanoi, da Pechino a Chicago, il mondo, in origine così diversificato culturalmente, parli ormai un’unica lingua anche quanto a immagini, architetture e sviluppo urbano. Senza nulla togliere a cascate, antichi monasteri e templi, lo skyline di una metropoli incarna al meglio il concetto di globalizzazione e di meraviglia moderna. Da godere, perché no, sorseggiando un margarita sul tetto di un hotel.
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