FINALE DI PARTITO di Marco Revelli, Edizioni Einaudi, 2013
La crisi dei tradizionali partiti politici è ormai conclamata e minaccia di contagiare le stesse istituzioni democratiche. Secondo i più recenti sondaggi, meno del cinque per cento degli italiani ha fiducia nei partiti politici e nei loro leader, poco più del dieci per cento nel Parlamento. Particolarmente evidente in Italia, il fenomeno è tuttavia generale: ovunque i “contenitori politici” novecenteschi stentano a conservare il consenso. E ovunque cresce un senso di fastidio verso quella che viene considerata da sempre più ampie fasce di elettorato una “oligarchia”, separata dal proprio popolo e portatrice di privilegi economici e di casta ingiustificati. È importante però, oltre il livello della denuncia, misurare le dimensioni del fenomeno e soprattutto interrogarsi sulle cause del tracollo della forma partito, nonché sul futuro della rappresentanza politica nello scenario di una trasformazione “epocale” dalla società industriale a quella post-industriale. A ben guardare – e l’autore lo fa da una prospettiva in larga misura inedita – l’esplosione dei partiti si ricollega, seppure in una congiuntura temporale apparentemente sfasata, al superamento dell’organizzazione produttiva “fordista” massificata e all’affermarsi di nuovi forme organizzative leggere, decentrate, aperte. Facendo i conti, in modo drammatico, con la stessa insostenibilità dei costi crescenti che la macchina d’impresa ha indotto fino a saltare.
11 IDEE PER L’ITALIA di Aldo Bonomi, Edizioni Marsilio, 2013
Di cosa ha bisogno il paese per affrontare e superare la crisi economica, politica e morale nella quale si dibatte da alcuni decenni e che è precipitata in questi ultimi mesi? Certamente di una nuova visione della realtà ma, soprattutto, di idee concrete e realizzabili che incarnino inedite modalità di approccio alla gestione di settori decisivi della pubblica amministrazione, dell’economia, della cultura e della società. Questi progetti sono frutto di percorsi e idee diverse, ma sono accomunati dalla volontà di guardare a esperienze internazionali in modo pragmatico e dentro una logica che supera vecchie visioni della realtà. Scritti di: Mario Brunello, violoncellista, fondatore di Antiruggine; Aldo Cibic, designer e fondatore di CibicWorkshop; Gigi Copiello, sindacalista e Luca Vignaga, direttore risorse umane; Roberto Daneo, direttore del Comitato di candidatura Expo Milano 2015; Silvia Fattore, già sindaco di Villanova di Camposampiero; Maria Luisa Frisa, fashion curator, direttore del corso di laurea in design della moda e arti multimediali dell’Università IUAV di Venezia, presidente dell’Associazione italiana degli studi di moda; Guido Guerzoni, economista, docente all’Università Bocconi di Milano, esperto di economia dei beni culturali; Massimo Malvestio, avvocato, opinionista, autore di Mala Gestio; Davide Rampello, già presidente della Fondazione Triennale di Milano, direttore artistico del Padiglione Zero Expo 2015; Andrea Segrè, agronomo ed economista, docente all’Università di Bologna e fondatore di Last Minute Market; Ester Zito, ricercatrice dell’Istituto Telethon Dulbecco.
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