Domenica 16, un comico truccato da Berlusconi è andato dalla D’Urso per una spledida candid camera. Ha fatto una parodia perfetta di Silvio, sparando cazzate e confusione a mitraglia, e poi infilandoci dentro un po’ di gossip. Tutto quanto come avrebbe fatto la Guzzanti, o forse era lei ? La conduttrice ha preso tutto per buono (ma sicuramente era d’accordo !) e il pubblico ha applaudito a comando (come dovuto). Insomma, contrariamente alla monotonia del programma, un bel colpo di cabaret (forse per rialzare l’audience).
Che un comico faccia uno spettacolo è normale, che si faccia una specie di candid camera (come Welles, quando annunciò l’invasione dei marziani) è, appunto, cosa antica. Che i principali giornalisti italiani ci caschino e commentino come serie le buffonate dette, no, questo non lo è. In altri paesi :
1. si sarebbero sbellicati dal ridere e avrebbero scritto pezzi per consigliare al comico che non era il caso di calcare la mano in questo modo
2. Se fossero stati del tutto privi di senso dell’humor, avrebbero scritto che non si deve mettere alla berlina la gente in questo modo, almeno per il rispetto dovuto all’età
3. Se, visto il soggetto, avessero avuto dei dubbi, avrebbero controllato e se gli fosse risultato che era “l’originale” in diretta, oggi leggeremmo di come non funzioni la sanità nazionale, per il mancato ricovero di un povero vecchio in stato confusionale.
E invece qui, per la poca voglia di lavorare e per un inveterato infantilismo per cui tutto quello che si vede è vero, tutti giù a pesare col bilancino le singole parole e a fare l’esegesi del non detto sottinteso.
Quindi se questi strapagati esegeti ci hanno creduto, come potremo salvarci dalle folle giaculanti, che già erano pronte per future madonne pellegrine (meglio peregrine) ?. In minuscolo, perché con la madre di Gesù non hanno mai avuto niente a che fare.
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