Palloni gonfiati

palloni Finalmente é nero su bianco quanto fosse gonfiato il mondo del pallone. Milioni per tuttti come se piovesse. E piove ancora, incomprensibili le quotazioni. Faccio un esempio: le due squadre che si sono affrontate per la finale Champions valgono tanto quanto un’azienda sicuramente non decotta e di innovazione come la GEOX. E la somma degli stipendi delle rispettive rose dei pedatori in campo sono dello stesso ordine di grandezza dei dipendenti della suddetta azienda, con la differenza che da una parte sono una cinquantina e dall’altra parte cento volte tanto. Altra differenza è che le due società del pallone fanno fatica ad avere un bilancio non in rosso, l’altra ha un EBITDA da oltre cento milioni. Ma i magnati, e ormai gli Stati, apprezzano più l’acquisto delle prime, che non della seconda. Perché a chi comanda, i soldi interessano poco, quelli li hanno già, ciò che interessa è il potere e il potere è il controllo delle masse. Se non fosse così, perché il governo cinese dovrebbe essere interessato alla diffusione del calcio? Lo è tanto da aver pagato a Lippi uno stipendio pazzesco per cominciare a vincere qualche coppetta, ma vincere è importante, o almeno cominciare a farlo. Allora vecchi attrezzi intrallazzoni come Blatter non sono più funzionali al sistema. Ci vogliono nomi nuovi, magari altisonanti ex giocatori. Si è già cominciato con Platini e ora tocca a Figo essere candidato (ma probabilmente per burla) alla presidenza della FIFA. Poi siamo sicuri che toccherà a loro? Molti, per gli stipendi ricevuti e per essere stati sulle prime pagine dei giornali per anni, credono veramente di essere bravi anche a dirigere cose complicate come gli organismi federali. Molti hanno un ipertrofismo dell’io quasi infantile. Scambiano capacità pedatorie e comprensione di una partita con abilità politica e senso della misura. Molti non hanno ancora capito che sono solo ex immagini degli album Panini e che per la verità l’assegnazione di un mondiale è di gran lunga più importante di una decisione dell’ONU, che è solo chiacchiera di vento, invece l’altra è soldi (tanti e sempre più con la TV) e rinsaldamento dell’io nazionale, soprattutto, come molte volte accade, se c’è anche un aiutino per fare arrivare la nazione ospitante almeno nei quarti di finale. Tripudio di bandiere, riconoscenza politica a chi il mondiale l’ha portato. E questo, dosato col bilancino val ben di più di chiacchiere di primi ministri, che sono solo accordi tra persone e che, se poi non sono rielette, almeno uno dei due, restano chiacchiere e poco altro. Per questo in una prima fase, vanno di moda le nomine degli ex pallonari, per dare l’impressione che sia tutto nuovo, tutto pulito e non che resterà solo tutto come prima, ma in mani più “sicure”. Sennò perché gli americani si sarebbero presi la briga di investigare sulla FIFA, loro a cui le rogne non mancano: dall’Iraq alla Siria, all’economia che cresce solo a chiacchiere e soprattutto ora che devono eleggere un nuovo presidente, che alla fine vorranno, almeno le agenzie, che sia il terzo Bush, il terzo castigo di DIO?

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