Padiglioni lontani – di M.M. Kaye

6321219_556573 Chi non avesse ancora letto “Padiglioni lontani” può ritrovarlo in libreria, grazie alla meritoria ristampa in taglio economico dell’editrice e/o. Vi aggiungereste agli oltre quindici milioni di lettori che lo hanno già fatto. E non per caso!

M.M. Mayer è una scrittrice inglese con una lunga parte della sua vita passata in India. Figlia e moglie di ufficiali dell’esercito di Sua Maestà, suo marito fu destinato per lungo tempo all’esercizio delle sue funzioni nell’India della Compagnia delle Indie e delle prime sommosse anticoloniali.

Da queste sue esperienze l’autrice costruisce un romanzone di oltre mille pagine che narra, come dice la copertina del libro, “Una storia d’amore grandiosamente avventurosa .

E se si trattasse solo di questo…

In realtà ci viene rappresentato un grande murale dell’India dopo la seconda metà dell’ottocento; quando questo grande paese era una colonia dell’allora potente Gran Bretagna, e vi faceva i suoi giochi economici e politici l’altrettanto potente Compagnia delle Indie.

Seguendo il filo di Arianna del loro impossibile amore (lui un militare inglese, lei un principessa locale) ci immergiamo, dalla prima all’ultima pagina, nell’immenso caleidoscopio di una civiltà, di un popolo e della sua cultura millenaria , a confronto con una civiltà -quella europea- di cui l’Inghilterra era indubbiamente un’eccellente rappresentante.

Il libro narra con una scrittura impareggiabile per sobrietà e acutezza delle sfide terribili che incontra questa difficile relazione tra di colonizzatori e colonizzati, entrambi portatori di solidi principi e di usanze sociali difficilmente conciliabili.

Il personaggio principale del libro -Ash- incarna perfettamente queste profonde contraddizioni in una terra, l’India , dove, in quel periodo storico ,molte popolazioni vivevano ancora come se il Medioevo non fosse ormai tramontato da un pezzo.

Le incarna perché, per motivi complessi di storia famigliare, vive pensa contemporaneamente le

due identità (inglese e francese).

Alle frontiere con il “nemico” (invisibile , ma minaccioso come in “Il deserto dei tartari”), sono accampate da lungo tempo le forze del Regno: per difenderle, ma soprattutto, per controllare le popolazioni locali spesso ribelli alla presenza militare straniera e per imporre loro norme e comportamenti così reciprocamente estranei.

Il romanzo è costruito come a scatole cinesi: quando ti sembra che tutto sia già accaduto, tutto ricomincia da qualche parte e il lettore è trascinato a rincorrere le complesse vicende di cui il libro è una miniera, e a pensare quale nuova diavoleria Kaye s’inventi per mantenerci all’erta.

Ash è un personaggio di grande fascino. E’ grazie alla sua personalità complessa, alla sua sensibilità nei confronti di chi calpesta gli altri, al suo amore-odio di volta in volta per i comportamenti arroganti dei militari inglesi, o della desolante rassegnazione degli indiani; all’ambizione di diventare un degno ufficiale (e lo diventa); alle umane passioni che lo attraversano; alla capacità di essere caduto perdutamente innamorato di colei che gli creerà ostacoli insormontabili a causa delle norme sociali locali e persino di quelle inglesi; è grazie a tutto questo che egli resta esemplare tra le figure maschili del romanzo contemporaneo.

Attraverso di lui il lettore s’immerge nei superbi paesaggi delle pendici dell’Himalaya dei suoi gelidi inverni, nei desertici paesaggi di certe aree nordoccidentali, nelle insidie della giungla, nei compassati campi militari inglesi, brulicanti di ambizioni e di razzismo; nelle favolose reggie di principi despoti, attraversate da intrighi feroci e sanguinari; nei tramonti veloci ma intensi; in usi e costumi locali dove la donna è solo oggetto di scambi proficui; in gomitoli di astuzie del potere e dell’avidità; in devote e fedeli amicizie.

Un’infinità di personaggi fanno da contorno in questo intrico di vicende da cui sembra di non poter mai uscire. Per non parlare degli animali: cavalli ed elefanti soprattutto, senza dei quali i faticosi e defatiganti viaggi non sarebbero stati possibili all’epoca.

Intorno alla storia d’amore, infine, Kaye cuce una tela rarefatta di intese tra Ash e la principessa,scrivendo pagine bellissime intense e mai leziose. Vediamo Ash passare dagli amorazzi della prima giovinezza, alla matura consapevolezza di un sentimento per il quale rischierà più volte la vita: proprio come nei grandi romanzi d’amore dell’800 . E tuttavia l’autrice,mai si allontana dalla dimensione “corale” della quale il libro lascia al lettore la sensazione più duratura e che ne fanno un capolavoro riconosciuto.

MM Kaye è nata in India nel 1908. Ha scritto diversi romanzi; questo è considerato il suo capolavoro.

Le sue ceneri sono state, per sua volontà, trasportate sul lago Pichola nel Rajastan e ivi disperse.

 

” PADIGLIONI LONTANI” di M.M. Kaye

(ed.e/o, pag. 1122, euro 22)

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