Non-Newtonian fluid, ovvero fluidi non newtoniani.

default-2 E’ la mia scoperta della settimana. Si definisce non newtoniano un fluido la cui viscosità, o densità, varia a seconda della forza di taglio che viene applicata.

Sono pertanto fluidi con una viscosità non definita.

Vi semplifico la cosa con un esempio concreto: prendete una ciotola e mischiatevi acqua e amido di mais.

Mescolate con un cucchiaino ed ecco, la magia ha subito inizio. Premete con forza le vostre dita sul composto: risulterà solido come marmo. Ora invece intingetele delicatamente: la “pappetta” da voi creata risulterà liquida e morbida. Divertitevi un po’ a cambiare l’intensità del vostro tocco sul miscuglio; eccola la forza di taglio che ho nominato in prima battuta!

A seconda di come modulate la vostra forza avrete risposte diverse e inaspettate dall amido misto acqua. Adesso prendete una cassa, una cassa da stereo, con un bel subwoofer arrogante, e cioè un autoparlante adatto a riprodurre i suoni di frequenza più bassa, quelli dei rave per intenderci, quelli che ti entrano direttamente sottopelle e fanno vibrare gli organi. Stendete alcuni giornali per terra, appoggiateci la cassa e poi colate il composto dentro al subwoofer stesso, nel cerchio spugnoso che riproduce il suono: state sereni, si pulisce tutto con facilità alla fine della festa. E adesso…accendete la cassa a volume massimo. Il fluido non-newtoniano da piatto, bianchiccio e noioso, prende letteralmente vita. Le onde a bassa frequenza alzano, modellano, nutrono e muovono il fluido, lasciandovi decisamente a bocca aperta. Strani esseri, piccoli alieni divertiti, masse informi e fantasiose si innalzano dalla cassa senza nessun aiuto, sono i bassi, è il suono che penetra nel composto e con la sua particolare forza di taglio genera informi girini. Sono carini, sono teneri, sono vivi.

Vi sembrerà di essere in un legale trip metanfetaminico. E’ incredibile quanto un po’ d’acqua e un po’ di polvere d’amido possano ipnotizzare lo sguardo stupefatto di un adulto. Si torna subito ad una fase primordiale, ci si perde tocchicciando gli esserini partoriti dalla cassa, che sono malleabili e solidi nel medesimo tempo.

Una strana sensazione si insinua a poco a poco: per un attimo sembra di comprendere come si deve sentire un Essere Superiore che ha la responsabilità di vivificare un pianeta intero. Probabilmente anche il Dio o gli Dei delle religioni passate e presenti avevano a disposizione un cassa con dei bassi serissimi e un po’ di amido per crearci. Perché spesso le cose più magiche nascono così, dal coraggio, dal rischio, dall’incalcolato. Non so chi abbia scoperto cosa accadeva al mais liquefatto versato su una cassa….

Ma da quando ho scoperto l’esistenza di questi composti vedo le cose in modo diverso.

Come dire: so che canonicamente Gesù presso Betsaida camminò sulle acque. Ma ora mi piace pensare che stesse semplicemente correndo su un enorme e candida distesa di fluido non-newtoniano.

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