Monument men

untitled Non parlerò né del libro, né del film. Ma del filo conduttore di entrambi : la nostra cultura è il collante che ci tiene insieme, quando vuoi distruggere un gruppo, un popolo, una nazione, distruggi la sua cultura. Lo sapevano i Romani che ararono Cartagine distrutta e sparsero sopra il sale, perché  non crescesse più niente, lo sapevano i coloni in America che tentarono non solo di sterminare i nativi, quelli che noi chiamavamo gli indiani e poi li confinarono nelle riserve, cercando di abbruttirli con l’alcool e con la negazione delle loro tradizioni di popoli cacciatori. Peggio fecero i coloni del Sud America che cacciarono dalle terre buone i nativi, massacrandoli e spingendoli sempre più a sud, verso il freddo, le prede impossibili, corrompendoli anche lì con l’alcool e privandoli di ogni elementare diritto.

Peggio fece Hitler, che prima cercò di estirpare quelle che per lui erano le male piante dell’Europa (ebrei, zingari, omosessuali) e poi come ultima ritorsione, il racconto del libro e del film : distruggere tutte le opere artistiche razziate e quelle intrasportabili. Rooswelt lo capì e cercò, riuscendovi, di impedirlo. Bene allora.

 Parliamo di oggi e del patrimonio artistico italiano. Sono anni che franano i muri di Pompei, il primo fece scalpore e titoli, ora sono da decima pagina e su due colonne. Questa è l’ultima, ormai abbiamo dimenticato come sono state razziate le nostre chiese e tutti i luoghi poco custoditi negli anni ’60 e ’70. Facciamo addirittura fatica a farcele restituire, quando riemergono. D’altra parte, ancora oggi, l’inventario delle opere giacenti nei vari musei NON è completo. E allora quante sono sparite, magari prima prestate e poi essendo non catalogate, portate opportunamente a casa, con la scusa di proteggerle meglio? Anche questo è capitato, per i pochi che se ne ricordano.

Ma se la cultura è l’anima di una Nazione e se da noi ci sono circa il 50% di tutte le opere del mondo,  dovremmo essere i custodi per eccellenza. E invece siamo i suicidi, quelli che lasciano cadere tutto, siamo quelli che mandano in Parlamento ignoranti lunari ( vedi Striscia la notizia), che fanno errori di grammatica o parlano in non italiano ed è follia : per prendere una laurea che non procurerà lavoro, per entrare all’università si fa un test di ingresso che poi è di cultura generale. Per entrare in Parlamento (o in Regione o in Provincia o in Comune) basta conoscere qualcuno e farsi piazzare nella parte alta del tabellone. Come si fa ? Di tutto e al peggio non c’è mai limite.

Ora penso che grazie a Clooney, Damon,  Murray e tutti gli altri ottimi interpreti ,qualche milione di italiani andrà a vedere il film e gli piacerà e vedrà tante splendide opere d’arte. Quando usciranno, comincino ad aprire gli occhi, perché è facile che qualcuna di quelle, o qualcosa di equiparabile, magari è tra il cinema e casa loro. E quando sentono parlare del degrado del nostro patrimonio artistico, si chiedano come gli altri, quelli seri, l’avrebbero tenuto e l’avrebbero saputo valorizzare.  Ricordo che comunque, ogni anno qualche decina di milioni di persone viene in Italia e porta soldi per poter visitare questo patrimonio. Un tempo si diceva che il turismo fatturava quanto la FIAT, ma quella di allora, che impiegava 200.000 persone  e che competeva, quasi alla pari con la WV. La FIAT ora non c’è più e tutti si lamentano, il patrimonio artistico è qui e continua a fatturare come allora, ma tutti se ne fregano, nessuno se ne ricorda, neppure quelli che continuano a chiedere nuovi posti di lavoro e nuove opportunità, magari per i giovani. Ci sarebbe moltissimo da fare, per esperti in tutti i settori : informatica, lingue, operatori turistici, operatori del settore enogastronomico. Ci vorrebbe fantasia, entusiasmo e qualcuno che coordinasse e  desse una mano. Ci vorrebbe.

Sì, siamo un popolo di suicidi.   

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.