Vietnam, Hanoi, Diem Biem Phu.. Sullo sfondo delle vicende che caratterizzano la fine del colonialismo francese in questo paese dell’Indocina, un giovane francese dell’isola bretone di Bell’ìle, soldato,del potente esercito francese, si trova degente in un ospedale di Hanoi, per ferite di guerra. Una giovane infermiera volontaria, vietnamita di origine annamita, figlia di un magistrato di fama in questa città, si occupa amorevolmente del ferito.
Quante storie già conosciamo su questi incontri casuali nati in ospedali di guerra, a partire dal ben famoso “Addio alle armi” di Heminguay?
Eppure il romanzo di questa giovane scrittrice di origini vietnamiti ma nata in Francia, riesce a conquistare grande favore di pubblico e critica nel suo paese, se persino Le Figaro litteraire scrive”L’ombra dolce della letteratura pura”.
Siamo negli anni 50, alla vigilia di una delle battaglie più cruente e sanguinose avvenuta nella piana della città di Dien Bien Phu,, con la carneficina che sconvolse il mondo per l’orrore suscitato e che segnò la sconfitta di un esercito, quello francese, che non aveva rivali per potenza di fuoco e per esperienza strategica.
L’autrice poggia il suo sguardo sulle vicende dei due giovanissimi protagonisti,per descriverne i primi approcci e il loro lento innamoramento. Con una scrittura piana e agile ci racconta dei loro sentimenti in un contesto di difficoltà d’ogni genere , dalle differenze sociali dei due (lui è figlio di contadini, lei figlia di una casata ricca e potente di Hanoi), a quelle culturali, all’atmosfera di incombente tragedia che sfocerà appunto nella battaglia di Dien Bien Phu.
La dolcezza e la profondità assoluta di un amore che nasce e cresce malgrado le tante, insormontabili difficoltà che lo accompagnano, sembra ricordarci quei meravigliosi fiori che spuntano nel deserto più ostile.
Ostilità che si presentano innanzitutto nella famiglia di lei che, secondo le usanze locali è già promessa sposa di un ricco borghese locale, amico del padre e assai più anziano di lei e che la costringono ad un atto di ribellione, cui la società del tempo -intrisa di regole e principi ancora riconosciuti come indiscutibili- è immersa.
Una ribellione che le costerà il ripudio e la cacciata definitiva dalla casa paterna.
Dolcezza è la parola che meglio si addice all’originale percorso di avvicinamento amoroso dei due protagonisti e che avvolge il lettore sin dalle prime pagine di questo straordinario romanzo: Man mano che ci si addentra nella lorostoria, comincia ad irrompere la Storia con la violenza inusitata di una guerra in cui più niente viene risparmiato agli anonimi attori che ne sono involontari protagonisti.
Il giovane soldato, appena guarito dalle ferite subite in scontri precedenti, viene mandato a combattere nella decisiva battaglia di Diem. I generali e i politici francesi intuiscono che quella sarà una battaglia decisiva per la loro permanenza in Indocina, benché si illudano che ne usciranno vincitori. I Viet di Ho Chi Min, si preparano invece a sferrare l’attacco decisivo per la loro vittoria, scavando letteralmente un reticolo poderoso di gallerie sotto le colline che circondano il campo di battaglia, sorprendendo i francesi ed il mondo intero con una vittoria che troverà la sua conferma negli accordi di Ginevra, che segnano una capitolazione “ onorevole” ai francesi.
Il giovane soldato bretone si trova in quella battaglia decisiva da cui uscirà vivo.
Ma il destino dei due subirà una fine terribile Hoai Huong accompagna la seconda parte del libro con una acuta descrizione delle vicende che fanno da contrappunto agli intensi sentimenti dei due giovani e ingenui protagonisti, e che si sviluppano negli insensati giochi di potere dominati da una crudeltà e da un cinismo che non risparmiano né i generali francesi, né quelli delle forze comuniste del Nord vietnamita.
Fino allo straziante epilogo che colpisce gli amanti, sconfitti da una inutile guerra che, per l’autrice, non ha né vincitori né vinti, poiché una guerra è sempre una sconfitta per tutti.
Chi oggi passa per Diem Bien Phu, trova una cittadina tranquilla e in pieno sviluppo socio-economico. I due cimiteri contrapposti dei soldati francesi e dei viet sembrano fredde testimonianze per turisti frettolosi. Ebbene, questo romanzo sa riproporci la giusta pietà e la giusta indignazione per una delle pagine più nere del 900
Hoai Huong Nguyen è nata nel 1976 e questo è il suo primo romanzo. Ha scritto raccolte di poesie e questo romanzo contiene anche suoi versi per i quali ci torna in mente la parola dolcissimi.
Davvero meritato il successo ottenuto con questa sua prima opera.
( Guanda Editore, pag. 187, euro 14,50)
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