Ho ancora nella mente e negli occhi una tenera immagine che mi ha colpito la sera dell’ultimo dell’anno in un albergo affacciato sul mare della Liguria. Seduti a tavola per il cenone, noi clienti chiacchieravamo e ci guardavamo attorno nell’attesa delle raffinate portate preparate con maestria, mentre un trio locale si esibiva con brani del repertorio internazionale. Ad un tavolo vicino al nostro, si trovava una coppia composta da una signora non più giovane, vestita con gusto come si conviene la sera dell’ultimo dell’anno, e dal marito seduto, anzi piegato in una carrozzina, dalla quale sbucava a malapena il capo. Nonostante la grave menomazione dell’uomo, la serata per la coppia si è svolta nel più naturale dei modi: cena fino alla mezzanotte, cappellini colorati in testa offerti dallo staff alberghiero per festeggiare, stappo dello spumante da parte di lei per il brindisi, bacio augurale e parole tenere sussurrate all’orecchio di lui. Poi un gesto gentile del maitre di sala alla signora: un invito al ballo, non potendolo lei fare con il suo sposo. Gli astanti hanno seguito la scena con ammirazione per quella donna così di tempra e per l’atto sensibile del cameriere. Un libro pubblicato diversi anni fa, del giornalista Vittorio Buttafava s’intitola: La vita è bella nonostante. Ecco, quella era l’immagine plastica che la vita è bella nonostante tutto e aggiungerei sommessamente, se intorno c’è tanto amore e tolleranza.
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