Tra i “reati” più invisi nella nostra società contemporanea, troviamo la pedofilia e la connessa pornopedofilia.
Uno dei più grandi scrittori americani -Russel Bank- ha scritto uno straordinario romanzo dal titolo “La memoria perduta della pelle”, che di questi temi tratta con impareggiabile leggerezza.
Ne vien fuori un affresco agghiacciante sulla disumana superficialità che domina il nostro mondo relazionale.
Gli ingredienti: un giovane ventenne che si fa chiamare Kid; la madre parrucchiera molto “mondana”; un professore universitario dalla personalità complessa e di grande ingegno; la moglie insegnante per passione; un gruppo di ghettizzati maniaci sessuali e pedofili che è costretta a vivere miseramente sotto un viadotto; un grosso iguana che si chiama Iggy; un cane; un pappagallo.
Il viadotto si trova alla periferia della città di Calusa, nella grande area paludosa del Golfo di Panzacola, Sud-Est degli USA. Il tema , così fortemente ostico, è affrontato da Banks con la delicatezza e l’esperienza di un autore che si è da sempre dedicato ad indagare nel mondo degli umili e reietti sullo sfondo di un’America di cui egli ben conosce il respiro profondo. Egli stesso ha vissuto la sua infanzia in New England, frequentandovi gli strati sociali emarginati.
E tuttavia.
In una intervista gli domandano dove abbia trovato la forza di scrivere su questi temi. “L’atto dello scrivere -risponde all’intervistatore- è per me inutile a meno che il tema su cui sto lavorando non sia un mistero, qualcosa che non comprendo e che mi spaventa…” Ed è proprio con questo spirito che il romanzo va letto. Bank ci conduce per mano a visitare il girone infernale più buio della nostra società. E senza mai interferire moralisticamente nelle vicende e sui personaggi che le vivono, ci accompagna nel viaggio del mistero e della paura con un avvincente inseguirsi di eventi; ma soprattutto di percorsi psicologici che navigano tra scenari mentali elementari, e raffinate architetture intellettuali.
E’ come se entrassimo in una sala di specchi. Il giovane ingenuo e semianalfabeta Kid è paradossalmente lo specchio dell’astuto e coltissimo professore; il mondo dei reietti è lo specchio di coloro che li hanno ghettizzati,; il mare azzurro è lo specchio della grande palude limacciosa in cui le vicende si svolgono. Su tutto funge da ex-machina la potenza di Internet che, come un uragano, stende su tutti noi reti robuste abbastanza da poter impigliare la mente umana nella cuccagna consumistica Si pensi soltanto a cosa sta accadendo, per esempio, a seguito del poderoso sviluppo dell’industria del porno e alla sua influenza sui comportamenti sociali, sopratutto dei maschi nella nostra società.
Di tutto questo ci parla questo romanzo, con una capacità di attrazione che deriva dalla marcata volontà dell’autore di parlarci tra le righe di un umanesimo nuovo, autentico, capace di accettare fino in fondo che la vita è essenzialmente mistero. E ci parla di animali che non conoscono né il bene né il male e che vivono in sintonia con questo mistero; e di uomini che conoscono il bene e il male perché non accettano il mistero della vita. Il racconto nelle ultime parti vira a giallo poliziesco.
Ci avvince l’intricato intreccio che Banks imbastisce intorno alla figura del professore. E tuttavia, anche in questo passaggio, egli ci tiene avvinghiati alle relazioni tra i personaggi, alle loro reazioni e ai loro arrière-pensée, a tutto quello, insomma, che l’autore intende trasmetterci: l’incertezza, il dubbio che le nostre azioni siano come sabbie mobili che a volte ci inghiottono senza saperci difendere se non con una maschera. .
Banks ha sessant’anni. Ha scritto diversi romanzi tra cui “Il dolce domani. Vive a Miami
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