Invecchiando mi sono reso conto di che fatica si fa ad essere giovani. E quanto questa fatica aumenti sempre più. Ai miei tempi c’era il sesso, la scuola, per qualcuno lo sport e per qualcun altro la cultura. Con una spruzzata di motori per gli uomini e di moda per le donne. Visti i risultati, era tanta roba già allora, dato che a scuola non eravamo tutti mostri (o lo eravamo a secondo della valenza che vogliamo dare a quella parola), nel sesso ci davamo dentro (inteso che ci perdevamo un sacco di tempo). Sport e cultura, nella media di oggi. Ma guardiamo quello che capita ai giorni nostri. Intanto sono giovanotti e giovanotte a dieci, undici anni, noi lo eravamo tre, quattro anni dopo. Questo impone una molto maggior attenzione all’aspetto fisico (trucco e parrucco), ma anche alla conoscenza e i prodotti si sono moltiplicati. Ai nostri tempi c’erano tre profumi, due dopobarba e uno smalto per unghie. Ora ci sono enciclopedie di nomi, di caratteristiche, di tipologie. Quindi, se io mi alzavo e in cinque minuti ero vestito, sbarbato e “colazionato” ora ci vogliono almeno quarantacinque minuti. Poi la colazione deve essere bilanciata, sana e nutrientissima. Io caffelatte e pane secco. Per vestirsi bisogna essere degli esperti, anche perché gli armadi e le scarpiere esplodono. Noi jeans per una vita, tre camice tre, un paio di scarpe per l’inverno e uno per l’estate. Facile prima, difficile ora. E tempo per gli acquisti, tanto. Poi ci sono le new entry: cellulare, tablet e portatile. Ultimo, drammatico: internet. Al tempo dei telefoni fissi, la guerra del telefono non era roba per cuori deboli. Ora tutti ne hanno almeno uno (meglio due: uno noto e l’altro ignoto, almeno alla famiglia) e non ci sono problemi di tempo. Si telefona sulle auto, nei mezzi pubblici e se non ce la si fa, si può messaggiare per tutto il tempo della scuola. Questo armamentario elettronico necessita di tempo di aggiornamento e non è poco. Poi si arriva a casa e ci si deve informare. Una cosa è chiara: da quando uno comincia a scopare, il chi scopa con chi è un must dell’informazione gossippara. Se così non fosse, perché gli ebdomedari che su questo ci ragguagliano sono ormai decine? Al mio tempo c’era Stop e POI arrivò Novella 2000. Allora cosa volete che rimanga per la scuola? Zero virgola zero. E per questo la scuola si è attrezzata: promuovere tutti, far studiare solo chi ne ha voglia e non rompere le scatole alle famiglie. Regalare una laurea a tutti (non in tutte le facoltà). Poi ci penserà il mondo del lavoro a creare frustrazioni che daranno da mangiare a qualche psicologo laureato in questa scuola. Dimenticavo la TV. Vista l’overdose infantile, restano fortissimi strascichi nella crescita. Allora è chiaro che per reggere a tutti questi carichi di lavoro, per crescere resta solo una soluzione: darsi un aiutino (droghe non leggere). Pena essere un drop out, un animale non allineato, uno da tener lontano. Auguri, miei cari ragazzotti. Auguri di farcela, ma soprattutto auguri di avere una famiglia che vi permetta di farcela. Ma non vi preoccupate, se la famiglia non c’è, vi basterà fare del bullismo prima e dell’illegalità poi.
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