Nato nel 1989 a Lugo, mi sono laureato in Filosofia alla Sorbona (2013). Attualmente svolgo un dottorato di ricerca in Filosofia Zen ed Estetica Comparata allo University College di Cork, in Irlanda.
Che tipo di romanzo è ‘Memorie d’ombra’?
È un romanzo di formazione (Cavinato Editore International ) che prende spunto dai vagabondaggi di un giovane scrittore, i suoi amori, le sue stranezze, per riflettere su alcuni temi rilevanti, come ad esempio il rapporto dell’uomo con la morte, con il tempo, e le angosce da essi derivanti.
Cosa lo distingue particolarmente rispetto ad altri romanzi contemporanei?
Da un punto di vista tematico le digressioni di carattere mitologico, filosofico, storico, etimologico. Da un punto di vista stilistico l’intreccio di molteplici piani narrativi, che frammentano temporaneamente l’unità del racconto per poi ricomporla all’interno di un quadro più chiaro e completo.
Perché scrivere un libro?
Chi scrive un libro pensa di avere qualcosa da dire, e soprattutto spera che qualcuno lo ascolti… Più in generale, la mia passione per la scrittura è figlia di una passione ancor più grande per la lettura.
Una passione coltivabile ancora oggi, fra i paesaggi mutevoli del digitale?
Soprattutto oggi. La letteratura è forse rimasta l’unica, fra tutte le arti, a celebrare l’introspezione, la meditazione, la lentezza. Un libro non si può cogliere in uno sguardo, ascoltare distrattamente, mettere in pausa con un telecomando: richiede concentrazione, a volte un rigore quasi monastico.
È per lo stesso motivo che hai deciso di intraprendere studi umanistici?
La maggior preoccupazione al giorno d’oggi è il denaro. Eppure il denaro va e viene, quel che non ritorna più è il tempo. Credo che bisognerebbe pensare di più a valorizzare il proprio tempo, piuttosto che le quotazioni di borsa. In questo senso gli studi umanistici aiutano a maturare il giusto distacco verso le comuni vicissitudini, e a focalizzare le cose davvero importanti.
E leggere un libro è un buon modo di valorizzare il tempo?
Parlando di tempo, si può dire che la lettura può essere un ottimo investimento. Nel mio caso, spero lo sia stato.
Curatore del sito culturale “La MalaParte”: https://lamalaparte.wordpress.com/
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