Il futuro dei giovani…è nel fondoschiena

fondoschiena

Ho scritto varie volte che la ragione per cui questo Paese non si salverà non è nei numeri ma nelle persone.

E occorre dire che il materiale umano del futuro, ossia i giovani, è stato culturalmente devastato al punto tale da non offrire prospettive confortanti. Illuminante a tal proposito è quello che riportava giorni fa il Corriere, che illustrava un’ indagine svolta tra decine di migliaia di studenti in procinto di sostenere i test d’ingresso delle università.

Alla domanda «secondo te è più importante studiare o trovare una raccomandazione?», il 12% risponde studiare e l’86% trovare una raccomandazione. Quando si scende nel particolare e si chiede qual è la raccomandazione più forte, il 35% sostiene «la relazione sessuale». Nel complesso il 57% delle ragazze e il 39% dei ragazzi si dichiara disposto ad accettare una “scorciatoia sessuale”.

Se pensate che sia sconcertante che un giovane su due sia disposto a concedersi per entrare in un’università, vi dirò che non è questo a stupirmi. Il dato sconcertante è che siano disposti a farlo per passare un test che essenzialmente è poco più di un filtro per sondare il ritardo mentale. L’università italiana, come tutta la scuola, ormai è appiattita sullo standard di giovani che mancano delle normali funzioni logico-matematiche e di quelle verbali.

I test delle università italiane sono ridicoli se paragonati agli admission test internazionali usati nei migliori atenei americani, inglesi o canadesi oppure nelle business school di tutto il mondo. Test come GRE, Gmat e affini sono almeno trenta volte più difficili di quello che viene propinato nei nostri scarsissimi atenei, dove un branco di somari pensa pure di vendersi il fondoschiena per passarli. Nel frattempo migliaia di studenti in tutto il mondo (Cina, Brasile, Taiwan, Korea) sostengono test da cinque ore in una lingua che non è la loro (l’inglese) e rientrano nei percentili più elevati (parametrati su scala mondiale), riuscendo ad entrare a Stanford, Harvard, Oxford e via dicendo. Lo studente universitario medio italiano non riuscirebbe a completare un terzo di questi test.

Mentre nel mondo i giovani si sfidano spostando sempre più in alto l’asticella dell’eccellenza, in Italia ci si prostituisce per stare al pari con la mediocrità. Insomma, il futuro è nel fondoschiena.

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