I veri playboy: una razza estinta

 La recente vicenda dello stupro di Parma ha scosso l’italia, anche perchè tra le persone coinvolte vi è un imprenditore, vicino ad ambienti televisivi, personaggio di successo e non certo un emarginato sociale.

In attesa che vengano chiarite le dinamiche e responsabilità di quella tragica notte da parte della magistratura, possiamo dire che se anche la vicenda non fosse degenerata in uno stupro, il modus operandi di Pesci nel ‘sedurre’ le giovani ragazze si presta a più di una riflessione.

In Italia, come ormai in molte società materialistiche occidentali, si è creata una strana idea di seduttore e seduzione. Da quel poco che ho letto, questo Pesci adescava le ragazze su facebook, proponeva loro dei ‘regalini’, quindi in pratica già di prostituzione si trattava, piuttosto che opportunità di lavoro nel campo della moda. Il tutto condito da cocaina e via discorrendo.

Insomma, conosco tanti amici di aspetto decente, età giovane, lavori rispettabili e studi, non stupidi, che in Italia non beccano una nota, mentre un quarantaseienne, tutta cocaina, amicizie nel mondo della tv, e una spruzzata di soldi qua e la, ogni giorno pare si presentasse al bar con una diversa. Allora visto che il mercato è fatto da domanda e offerta, nel mercato c’è qualcosa che non va o no? Senza dover arrivare allo stupro, che è un’altra (tragica) questione, dobbiamo riconoscere che in queste società materialistiche ormai il sesso e’ diventato non più strumento di piacere fine a se stesso ma solo strumento. Strumento di ascesa sociale, di conquista di danaro o altri vantaggi. Non interessa più il sesso ma gli oggetti materiali che si possono conquistare con essi: popolarità, soldi, sfilate, comparsate in tv eccetera.

Se la vicenda in questione non fosse degenerata in uno stupro oggi Pesci continuerebbe ad esser visto come uno del jet set parmigiano, un frequentatore della movida. Magari anche un playboy, in una società che confonde playboy e puttanieri.

Eh già, perchè avendo girato un po’ tutto il mondo, posso dire che ormai in Italia abbiamo confuso le due cose. Da altre parti – dove peraltro la prostituzione è limpida e alla luce del sole-  la linea di demarcazione fra prostituzione e seduzione è chiara. Esistono gli ambienti appositi per l’una e per l’altra. Infatti anche la seduzione esiste eccome e non richiede il becco di un quattrino.

Da noi invece la seduzione è quasi scomparsa, ma è dilagata la prostituzione, praticata di fatto da miriadi di non professioniste, persone ‘normali’ anche se in forma più nascosta, costosa e ipocrita, salvo poi dichiararsi innamorate se il puttaniere le converte anche in mogli: il caso di due terzi di quelle che vedete in televisione. Arrivano in tv da prostitute e poi vengono riabilitate a donne a cui dobbiamo pure ispirarci e che ci raccontano dei loro grandi amori per gente che o gioca a pallone, o dirige una rete tv o è multimiliardaria. Sempre sedotte dal carattere, ma – casualmente – solo di gente che le poteva sistemarle a vita.

E allora non stupisce che ora tutti si scandalizzino di Pesci che ha passato il confine sfociando nel reato, ma che fino a ieri gli facessero magari gli inchini quando si presentava a pagare champagne nelle discoteche della Parma perbenista.

Ricordo un dialogo illuminante con un amico. “Questa ragazza taiwanese mi chiedeva se fossi un playboy”. “Eh certo, lei voleva il playboy, le piace. Ma tu le devi dire si, certo. Del resto che cos’è un playboy? E’ Balotelli che paga da bere a tutta la riviera romagnola, o sei tu che dividi il conto a metà, spendi venti euro e le porti a casa perchè a fine serata hanno voglia di venirci? E’ in Italia che c’è tanta confusione. A fare i playboy come Balotelli sono capaci tutti, paga per tutti e qualsiasi ragazza esca con lui sa che la farà finire sui giornali. L’Italia aveva dei veri playboy, dei veri seduttori, con cultura, modo di fare, ma ormai siamo finiti male anche in quello”.

Ecco l’Italia è il paese dove playboy è Balotelli. Perchè non si ragiona. E’ il paese dove il playboy è il classico cacciapalle, tipo Smaila che racconta di aver avuto diecimila donne, che vuol dire una al giorno per trent’anni, roba che richiederebbe di essere un attore porno a tempo pieno, non ammalarsi mai e non andare mai in ferie. Insomma, proprio in Italia non si ragiona. Nemmeno su queste cose.

Ma appena uno promette un po’ di tv, coca e soldi si corre ad abbassarsi le mutandine. E quando questo non finisce in stupro, nemmeno fa notizia. Anzi, diventa la quotidiana, accettata, normalità.  Della quale, i protagonisti continueranno ad essere applauditi ogni giorno in tv, discoteche, locali, anche quando Pesci dovesse essere (se confermato colpevole) dietro le sbarre di un carcere.

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