Ogni volta che ci si incontra, Antonio, Totò per gli amici, regala olio della sua Calabria e libri e come spesso accade per quelli regalati, finiscono subito nello scaffale, se non è in coincidenza di un qualche viaggio in treno. Perché i libri di Totò non sono mai leggeri e, come i grandi vini, richiedono tempo per essere bevuti, questi lo richiedono per essere letti e degustati.
Poi capitano, anche se non di frequente, giornate in cui puoi stare seduto tra i libri e lasciar scorrere il film dei ricordi e così ti ritrovi tra le mani questi regali. Aprirli è provare il piacere di riceverli di nuovo.
Uno di questi è “ Lettera ai figli e altri scritti famigliari,” di Giovanni Cristini, editato dalla San Paolo nel 1998. Sono meno di cento pagine di scritti e poesie che non invecchiano mai, perché nel tempo oltre che figli siamo divenuti padri e quelle lettere avremmo voluto riceverle e scriverle e sovente non è accaduta nessuna delle due cose. Inoltre il cuore del libro è condensato nella poesia finale, che non ci si stanca mai di leggere. Quei versi sono la miglior recensione che si possa fare, ad un libro pieno di amore.
CONGEDO
Quando sarà il momento, Signore,
concedimi di portare con me
il fico grande del giardino di Montaldo
l’aiuola con le rose e con l’ibisco,
uno spruzzo di mare
con le sue onde lucenti,
il Campanile Basso del Brenta
e l’allegro sorriso dei miei figli.
E lascia ancora che porti con me
Il piccolo scrittoio in camera da letto
Perché possa vedere per sempre
mia moglie che scrive
al lume della lampada
. Giovanni Cristini é nato a Brescia nel 1925.
Ha pubblicato numerosi libri tra cui tre raccolte di poesie Cartoline dalle Dolomiti del Brenta, Weekend in terra straniera, Poesie, per le edizioni I.P.L. di Milano ed un libro di prose autobiografiche Sulle rive del lago( Edizioni Paoline). E’ morto il 12 novembre del 1995.
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