Germania Mondiale, paese normale

Germania-campione-esultano-circoli-trentini_articleimage Parlando di pallone e dintorni, solo così possiamo intenderci. I campionati di calcio sono finiti: paradiso tedesco, inferno argentino. Il più bravo, Messi, è argentino e fra i tedeschi neppure uno che gli assomigli alla lontana. E questa, in finale, è stata la loro forza. Sapevano di essere degli ottimi pedatori, ma nessuno possedeva l’arma del KO e allora, arrangiarsi, fare della squadra l’arma letale e vedere se organizzazione, sacrificio e tattica potevano essere sufficienti per vincere. Gli è andata bene, hanno rischiato qualcosa e ce l’hanno fatta. Ma ora guardiamola questa nazionale: c’è di tutto, tedeschi-tedeschi, tedeschi di “ritorno”, tedeschi di nascita e non di “razza”. Kedira, Boateng, Klose stesso, non sono stati “nazionalizzati” furbescamente (come usiamo fare in Italia con gli oriundi), ma ci sono nati da famiglie che sono arrivate per lavorare, parlano perfettamente quella lingua, conoscono l’inno nazionale e lo cantano. Altro particolare rilevante : sui giornali scandalistici li trovate poco, naturalmente, ma non tutti, hanno mogli e fidanzate appariscenti, ma poi la vita resta casalinga, a Monaco di Baviera capita di incontrarne qualcuno per strada, certo a volte gli chiedono l’autografo, ma non li assillano, rispettano, i tedeschi, la loro privacy. Pagano il successo, la popolarità in misura moderata e rispetto ad altri club anche i loro stipendi, sempre comunque milionari, sono più moderati. Hanno vinto, ne sono fieri, la nazione ne è fiera, ma il giorno dopo, l’assenteismo da festeggiamento non è schizzato alle stelle. Queste sono le cose che mi interessava puntualizzare e che vorrei rimarcare come quelle di un paese normale. Normale, non eccezionale, ma in tempi come questi la norma è eccezione. Per fortuna loro, a casa degli altri.

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