Se Dio vuole, almeno la domenica sera vedremo dati certi. Ormai, abituati nel paese del sole a comportarci come nel porto delle nebbie, dove tutti vincono, almeno moralmente, dove chi ci rappresenta è sempre il primo della classe e per questo (con un salto logico a me incomprensibile) intoccabile, dove insomma, la classifica non te la fanno mai vedere e al massimo hai accesso ai sondaggi, dove nessuno ti chiede mai niente, tranne che i soldi (tasse). Dove anche questi ultimi sono nebulosi e te li ritrovi in continua mutazione, naturalmente sempre a tuo svantaggio, dove prima si dà, poi si vede da dove prendere. Dove qualsiasi legge che parli di solidarietà degli abbienti verso i deboli, è sempre incostituzionale, ma dove una legge che ritocchi gli stipendi dei conduttori del vapore, deve sempre salvare magistrati ed esercito (nella più bella tradizione golpista) e produce risibili risorse. Allora ben venga il campionato, anche se abbiamo cambiato un Ebete, pardon Abete, con un Ta…vecchio, che essendo cultore di Petrarca, ha citato i giocatori abbronzati come mangiatori di banane. Dove la magistratura sportiva non ha ravvisato in queste parole niente di perseguibile.
Dove i calciatori brocchi in arrivo sono sempre almeno il doppio di quelli decenti. Dove le tifoserie organizzate ricattano i club e i presidenti, che ci mettono centinaia di milioni veri e non quelli del monopoli. Dove si privilegia la copertina di Chi a quella della Gazza e dove il tormentone estivo da cinque anni è: quanto è bravo Balotelli, senza mai specificare se in campo o sotto le lenzuola. Dove Maradona ha escusatori, perché poverino (cerebroleso ?) non si accorgeva che il suo presidente e il suo procuratore non pagavano le tasse allo Stato (fortunatamente per lui, la coca sì). Ma anche nel calcio i numeri sono chiari.
Ad esempio quanti sono gli scudetti di Juve e Inter ? Non lo sapremo MAI, è il quinto segreto di Fatima o il secondo di Moggi, fate voi. Comunque un po’ più di certezza e col tempo anche tecnologica (pallone in rete, moviola in campo). Certo, noi siamo per la suspence e allora preferiamo l’imponderabile, l’opinabile, quindi queste cose dovrà imporcele l’UEFA, a noi basta il quarto uomo (secondo me l’hanno chiamato così pensando ad Hitchock), perché più persone, più opinioni e più interpretazioni. A noi ‘sta matematica fatta di due più due uguale a quattro, che valeva ieri, oggi e domani, ha sempre disturbato.Siamo un popolo di sognatori, lasciamo la fredda logica agli uomini del nord. Da noi, core DEVE far rima con amore, da loro, futuro banalmente con sicuro.
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